Funghi allucinogeni: la sostanza meno rischiosa?

L’associazione londinese Global Drug Survey ha appena diffuso il rapporto annuale riguardo alcol, droghe e il loro consumo e i funghi allucinogeni sembrerebbero la sostanza ad uso ricreativo più sicura.

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Sono circa 120mila le persone in oltre 50 paesi intervistate per l’indagine annuale che l’associazione indipendente con sede a Londra, Global Drug Survey, si impegna a fare. Interviste e ricerche che servono per capire come e in che modo nel mondo avvenga l’uso di sostanze stupefacenti.

Da quanto emerge, le sostanze reputate dai più alquanto aggressive o comunque potenti, ma che in realtà sarebbero ben meno “rischiose” di molte altre “droghe”, sono i funghi allucinogeni.

Funghi allucinogeni: meno aggressivi di ciò che si pensa?

Fungo

Dopo avere intervistato circa 120mila persone in oltre 50 paesi per capire il consumo generale di droghe e alcol, l’associazione indipendente Global Drug Survey ha scoperto come più di 12mila soggetti abbiano fatto uso di funghi allucinogeni solo nel 2021.

Delle 12mila persone intervistate che hanno parlato della loro esperienza con la sostanza, solo lo 0,2 percento sarebbe ricorso a successive cure mediche. Un dato che palesa quanto diverso sia invece l’approccio con altri tipi di sostanze, come LSD, cocaina, MDMA e alcool o la cannabis.

Infatti, la percentuale è sei volte più bassa rispetto a quella che deriva dall’uso delle sostanze pocanzi elencate. Un risultato che in realtà sorprende per metà, perché effettivamente ci sono stati diversi studi ultimamente volti a dimostrare come dosi “controllate” di psilocibina, che appunto viene da alcuni funghi allucinogeni, siano in realtà più amiche che nemiche per l’organismo.

Per fare un esempio, uno studio pubblicato nel 2021 sulla rivista ACS Pharmacology & Translational
Science attesta come la sostanza possa aiutare per diminuire l’ansia e i sintomi depressivi, specialmente se assunta seguendo un percorso di psicoterapia.

Non solo, ma la psilocibina sarebbe utile anche per il trattamento delle dipendenze. Questo non vuol dire sia un bene sbizzarrirsi e abbandonarsi all’uso di certe sostanze. Piuttosto dovrebbe significare che ci sono alcune sostanze e principi attivi che, se non giudicati e lontani da stigma e tabù, potrebbero essere studiati più seriamente e divenire alleati di alcuni percorsi terapeutici e di ripresa.

Non a caso recentemente il Colorado negli Stati Uniti ha rivalutato l’uso e il possesso di alcune certe sostanze psichedeliche proprio come lpsilocibina e psilocina, DMT, mescalina e ibogaina. Tutto perché si sta comprendendo sempre di più come alcune alcun sostanze da sempre malviste, potrebbero invece segnare parte di un “rinascimento psichedelico”.