Scotto(Pd), la destra dirà “no” al salario minimo

13/07/2023

Arturo Scotto, capogruppo del Partito Democratico (PD) in commissione Lavoro alla Camera, è stato intervistato dalla testata Fanpage.it riguardo il tema della proposta di legge sul salario minimo presentata dalla quasi totalità delle opposizioni: “La destra probabilmente dirà di no. Sarà un’occasione sprecata per il Paese, ma sarà la conferma del cinismo politico e sociale di questa compagine di governo”.

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Arturo Scotto, capogruppo del Partito Democratico (PD) in commissione Lavoro alla Camera, ha espresso il suo parere sulla proposta di legge relativa al salario minimo di nove euro all’ora. Secondo le sue parole riportate su Fanpage.it, questa proposta rappresenta la prima iniziativa unitaria delle opposizioni e si prevede che verrà discussa in Aula alla fine del mese.

Scotto ha affermato che è probabile che la destra, che fa parte del governo, si opporrà a questa proposta. Egli ha commentato che un eventuale voto negativo da parte della destra sarebbe una conferma del cinismo politico e sociale esistente nel governo:

La destra deve risponderci su un punto: considera normale, civile, democratico – in un Paese che rappresenta la sesta potenza industriale al mondo – lavorare per tre o quattro euro l’ora? Se ci dice ‘abbiamo bisogno di riflettere’ sta mentendo, perché rispetto a questi dati, rispetto a tre milioni di persone che lavorano sotto i nove euro lordi l’ora, la risposta dovrebbe essere immediata: introduciamo il salario minimo, come nel resto dell’Europa. La destra probabilmente dirà di no. Sarà un’occasione sprecata per il Paese, ma sarà la conferma del cinismo politico e sociale di questa compagine di governo.

Il pensiero sul “no” di Renzi

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Scotto si è anche espresso sul “no” di Renzi. Italia Viva è l’unico partito di opposizione che non si è unito alla decisione di presentare la proposta di legge sul salario minimo :

Renzi risponde di se stesso. Ho l’impressione che su questa partita sia valsa un po’ la massima morettiana: “Mi si nota di più se vengo e sto in disparte o se non vengo proprio?”. Ha deciso di non venire, ce ne faremo una ragione. D’altra parte mi pare che le idee sul lavoro di Matteo Renzi siano molto più simili a quelle del centrodestra. Dalle opposizioni questo accordo non delinea nessuna coalizione nel futuro. È presto, ma comincia ad essere un mattoncino per l’alternativa.

E ancora:

Perché noi l’alternativa alla destra sovranista, che ha cavalcato la questione sociale soffiando sulle paure e alimentando la guerra dei penultimi contro gli ultimi, quella alternativa noi la costruiamo se abbiamo un programma sociale forte. Che parli alla parte della società che nel corso degli ultimi anni ha perso salario, potere d’acquisto, diritti e persino, se posso dire, un po’ di felicità.