Regionali: preoccupa l’astensionismo, malissimo a Roma
Com’era stato previsto, ieri (primo giorno in cui gli elettori sono stati chiamati ai seggi) l’affluenza è stata molto bassa e oggi, è scesa ancora di più. I dati definitivi relativi all’affluenza per le regionali in Lazio e Lombardia hanno confermato quanto l’astensionismo sia un problema sempre crescente in Italia.
Ieri, domenica 12 febbraio e oggi, lunedì 13 febbraio, gli aventi diritto al voto sono stati chiamati a scegliere i nuovi presidenti di Regione e del Consiglio regionale di due delle principali regioni italiane ovvero Lazio e Lombardia.
Come già era stato predetto basandosi sui dati raccolti negli ultimi anni, relativi tanto alle regionali in Lazio e Lombardia nel 2018 (dove l’affluenza era già calata rispetto alle precedenti, del 2013) quanto alle politiche di settembre 2022, il flusso di elettori alle urne sarebbe stato ai minimi storici.
Già ieri l’astensionismo ha dato palese prova d’esistere tanto che la premier Giorgia Meloni, nel lasciare il seggio a Roma dove è andata a votare per la presidenza della Regione Lazio nella giornata di ieri, aveva lanciato un appello ai cittadini, spingendoli ad andare a votare:
È un’elezione importante, quindi spero che l’affluenza sia adeguata a una scelta come quella che si deve fare per Regioni così strategiche per una nazione. Quindi andate a votare.
Sembra però che gli elettori non abbiano colto l’appello della Presidente del Consiglio, tanto in Lombardia, quanto in Lazio. Anzi, i flussi più bassi di cittadini recatosi sono stati registrati proprio a Roma.
Crollo dell’affluenza: i dati definitivi
Nei 1.882 comuni in cui hanno avuto luogo le regionali per Lombardia e Lazio, si è palesato l’astensionismo che affetta l’Italia già da tempo.
Sempre meno i cittadini che partecipano attivamente alla vita politica e scelgono i propri rappresentanti: durante le elezioni appena conclusasi ha votato appena il 40% degli aventi diritto, mentre le precedenti vedevano un flusso ben maggiore (70,63%).
Dati disponibili sul sito del Viminale, che riporta il sensibile crollo del flusso di elettori tanto Lombardia quanto in Lazio. Nella prima regione l’affluenza è stata del 41,67% invece in Lazio è stata del 37,2%. Molto male specialmente l’affluenza a Roma, con solo 33,11%, contro il 63,11% delle precedenti regionali, dato che conferma un vero e proprio record di astensionismo.