Prime riforme Meloni: Violante appoggia la nuova Premier?

Camilla Principi
  • Laureata in Scienze della Comunicazione pubblica e digitale
  • Laureata in Scienze della Politiche Relazioni Internazionali
27/10/2022

Roma, l’ex Magistrato Violante aperto al confronto con la Meloni: “Bisogna sempre accettare il confronto”. L’ex del PD appoggia la nuova premier o la fronteggia sulle nuove riforme costituzionali?

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In un’intervista Luciano Violante, ex magistrato politico e accademico italiano ha risposto a qualche domanda sulle nuove proposte della Meloni. Cosa ne pensa l’ex del Pd riguardo alle proposte sulle riforme costituzionali?

Secondo Violante, innazitutto, è superfluo partire prevenuti ed è sempre corretto giudicare sulla base dei comportamenti e sul merito. L’ex politico sostiene che è fondamentale aprire un tavolo di confronto con il nuovo governo e iniziare a valutare qualche cambiamento, senza avere “l’ansia di dover intervenire nell’immediato”.  L’importante per ora è concentrarsi sulle cose che si possono processare rapidamente e che sono efficaci per il miglioramento, e intanto riflettere su quelle maggiormente complesse, questa la proposta di Violante.

Il politico si esprime anche riguardo la proposta del semi-presidenzialismo. Secondo quanto dichiarato da Violante questo significherebbe, non semplicemente passare all’elezione diretta del Presidente della Repubblica, ma anche modificare nel profondo la Corte Costituzionale, il Csm, il rapporto Stato-Regioni, il rapporto Parlamento-governo.

“Insomma, devono essere corrette a cascata una serie di regole e di relazioni tra organi costituzionali. Un Presidente eletto direttamente, per esempio, non è un organo di garanzia, ma di maggioranza, con quello che consegue”.

Secondo Violante non è del tutto impossibile costruire, in Italia, un governo presidenziale o semi-presidenziale, ma è molto difficile, e soprattutto non sarebbe la soluzione perfetta per risolvere la crisi di governabilità, da esempio in questo senso sono gli Stati Uniti, ma anche la Francia, nella quale la maggioranza si regge comunque “appoggiandosi via via ai volenterosi che lo sostengono”

Per questo propone di studiare la formula più adatta all’Italia, tenendo sempre conto della complessità e dei conflitti della società, in ogni caso intanto si possono trovare soluzioni temporanee per rinnovare e stabilizzare il governo.

In ultima battuta si esprime totalmente contro l’elezione diretta del premier in quanto questo potrebbe portare ad un grave squilibrio tra la sua figura e quella de Presidente della Repubblica: il premier avrebbe una legittimazione maggiore rispetto al Presidente.

In definitiva, secondo Luciano Violante, dovremmo impegnarci a trovare il giusto sistema da applicare al nostro paese, senza guardare agli altri. Una forma di democrazia che si adatti meglio alle condizioni politico-culturali della fase storica presa in analisi.

“Allo stesso tempo io distinguerei i vizi della democrazia, i vizi della politica e vizi del sistema costituzionale perché la prima può degenerare in demagogia, la seconda in abuso del potere, e il terzo in paralisi decisionale. E, dunque, dobbiamo sempre individuare il campo al quale appartengono i difetti, perché a volte scambiamo i vizi della politica con i vizi del sistema costituzionale o addirittura con i vizi della democrazia”.