Maternità surrogata, all’esame la pdl sull’introduzione del reato

26/07/2023

All’esame  in queste ore a Montecitorio la proposta di legge del centrodestra . La proposta introduce il reato universale per la gestazione per altri (GPA). Bocciato un emendamento presentato da Riccardo Magi del partito +Europa, il quale intendeva regolamentare la GPA in modo dettagliato e istituire un Registro nazionale delle gestanti.

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L’esame della proposta di legge del centrodestra riguardante la maternità surrogata è attualmente in corso a Montecitorio. La proposta mira ad introdurre il reato universale per la gestazione per altri (GPA) o maternità surrogata.

Respinti tutti gli emendamenti, ad eccezione di una richiesta di modifica del testo presentata da Augusta Montaruli di Fratelli d’Italia. Nota a parte l’emendamento di Riccardo Magi di +Europa, che avrebbe regolamentato dettagliatamente la gestazione per altri e istituito un Registro nazionale delle gestanti: il documento è stato bocciato. Il Partito Democratico non ha partecipato alla votazione, mentre il Movimento 5 Stelle si è astenuto.

Solo Alleanza Verdi e Sinistra ha votato a favore dell’emendamento, ad eccezione della capogruppo Luana Zanella, che ha espresso le sue ragioni contro la maternità surrogata poiché “ridotta a mezzo di produzione a vantaggio di altre e altri”, ottenendo gli applausi della maggioranza di centrodestra. Il risultato finale dell’emendamento è stato di nove voti a favore, 191 contrari e 44 astenuti.

La polemica di Alessandro Zan

alessandro zan

Il Partito Democratico ha espresso la sua disapprovazione nei confronti del centrodestra per il voto contrario ai propri emendamenti sulla proposta di legge sulla maternità surrogata. A farsi portavoce della reazione Alessandro Zan:

Dimostrano che il reato universale di GPA è un feticcio che serve solo a dare nuove scuse e occasioni di discriminazione. Vergogna. La bocciatura dei nostri emendamenti  dimostra che la destra non ha alcuna intenzione di dare tutele e diritti a tutti i figli di questo Paese e che, anzi, ha il preciso scopo politico di continuare a discriminare bambine e bambini perché nati in famiglie con genitori dello stesso sesso.

E infine:

Il governo e la maggioranza decidono di non ascoltare i moniti della Corte Costituzionale e l’appello dei sindaci che da tutta Italia chiedono di poter riconoscere piena dignità e pieni diritti a tutte le famiglie e a tutti i cittadini.