Mafia: Grillo a Palermo aveva ragione. Ecco la prova

La Redazione
12/12/2014

Vi ricordate delle parole pronunciate da Grillo a Palermo? Era il 26 ottobre 2014. Ve le ricordiamo noi

beppe grillo

“La mafia è stata corrotta dalla finanza. Prima aveva una sua morale, chiamiamola così … Da chi è formata oggi l’associazione a delinquere? Da chi è formata? Da un uomo d’affari. Tra un uomo d’affari e un mafioso non c’è quasi nessuna differenza … Il primo sa che è fuori legge, l’altro si assolve perché è dentro il sistema … Chi c’è dentro questa associazione? Un uomo d’affari, un politico, un banchiere, un notaio, un poliziotto, un magistrato. A volte non c’è neanche il delinquente”.

Due giorni dopo, il 28 ottobre, il Paese fu scosso da un’inchiesta giudiziaria che portò all’arresto di 13 persone a Milano per associazione a delinquere. Fra quelle 13 persone, ci sono le figure descritte da Beppe Grillo nel suo intervento a Palermo:

Non solo politici e imprenditori. Ma anche guardie penitenziarie, funzionari dell’Agenzia delle Entrate, commercialisti e consulenti finanziari. Ecco da chi è formato lo zoccolo duro di connivenze su cui si regge la ‘ndrangheta lombarda. Una rete ricostruita dall’operazione “Quadrifoglio” che ha portato in carcere 13 persone, l’ultimo micidiale colpo inferto dall’antimafia di Milano alla famiglia Galati. Interessata ai subappalti legati a Expo e alla compravendita di terreni nel Comune di Rho.

Oggi, quelle stesse figure, le ritroviamo nell’inchiesta che ha sconvolto Roma: imprenditori, politici, poliziotti. Per quelle parole Grillo fu messo alla gogna dalla stampa. Grillo aveva ragione, la verità sta nei fatti di questi giorni.