Elezioni, Cacciari “demolisce” Pd e M5S

30/05/2023

L’ultima tornata elettorale che ha visto andare il voto i cittadini in molti comuni ha visto premiare le destre. Il filosofo ed ex sindaco di Venezia Massimo Cacciari offre la sua analisi politica: “Grandi temi non vengono minimamente affrontati e non sono né nell’agenda di questo governo, né in quella del Pd, né in quella delle socialdemocrazie europee”. 

massimo cacciari

Massimo Cacciari è stato ospite ad “Otto e mezzo” e ha voluto dare la sua personale visione sulla sconfitta politica che il centrosinistra, la cui coalizione in quasi tutti i fronti è stata formata da Pd e Movimento 5 Stelle, ha incassato in questa ultima tornata elettorale, in cui in molti comuni d’Italia si è andati alle urne.

Il filosofo ed ex sindaco di Venezia ha esordito sulla situazione che stanno vivendo con i redditi a ribasso i lavoratori dipendenti e i pensionati:

Il loro potere d’acquisto è inferiore a quello di 25 anni fa. Non c’è stata finora una politica fiscale in grado di intervenire su questo problema e manca qualsiasi politica fiscale veramente e seriamente redistributiva. C’è l’evasione fiscale e cosa si è fatto? Non si sa. Questi grandi temi non vengono minimamente affrontati e non sono né nell’agenda di questo governo, né in quella del Pd, né in quella delle socialdemocrazie europee.

Il fallimento delle socialdemocrazie europee

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Cacciari ha continuato la sua analisi parlando dello status di salute delle socialdemocrazie europee. Uno status che chiaramente riflette i partiti italiani:

Le socialdemocrazie europee stanno franando su quella che era la loro missione fondamentale a partire dal secondo dopoguerra: le politiche fiscali redistributive a tutti i costi e in tutti i modi. Stanno fallendo su quello che era il loro core business. Se falliscono lì, non c’è ciccia per niente. Possono inventarsi qualunque altra cosa sui diritti sociali o sui diritti umani, ma falliscono, come effettivamente stanno fallendo. Se non si capisce questo, che è l’abc della storia politica europea dal dopoguerra a oggi, è impossibile ragionare.