Afghanistan: i talebani vietano l’università alle donne

L’Afghanistan dei talebani stringe ancora la morsa sull’accesso all’istruzione per le donne: il governo di Kabul ha infatti introdotto il divieto di accesso alle università a tutte le ragazze afghane. Una proibizione che si presenta come a tempo indeterminato. Dalle Nazioni Unite il commento: “Decisione devastante”.

Afghanistan

Si inasprisce sempre di più la repressione del governo di Kabul nei confronti delle donne. Questa volta arriva un divieto che riguarda il loro accesso all’istruzione.

Vietate le università alle donne a tempo indeterminato: è questa la nuova battaglia dei talebani che a quanto pare, vedono le studentesse come un nemico da contrastare.

Alla morsa della povertà e della fame che attanaglia sempre di più l’Afghanistan, si aggiunge quindi quella dei diritti per le donne, il cui futuro, dopo quest’ultima proibizione imposta dai talebani, è sempre più minacciato e oscuro.

Il Ministro dell’Istruzione contro le studentesse

 

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La decisione di allontanare le donne dalle università afghane a tempo indeterminato arriva dal Ministro dell’Istruzione Superiore Neda Mohammad Nadeem con un’ordinanza che impone a tutte le università, governative e private dell’Afghanistan, di impedire l’accesso alle studentesse.

Nadeem, ex governatore e comandante militare e dallo scorso ottobre responsabile dell’Università, ha ritenuto l’istruzione femminile “non islamica” e quindi non in linea con i precetti talebani.

Si consiglia a tutti voi di attuare il citato ordine di sospendere l’istruzione femminile fino a nuovo avviso” si legge nell’ordinanza inoltrata alle università dal Ministero dell’Istruzione, segnando così un ulteriore e inqualificabile passo indietro per i diritti delle donne dall’istituzione del governo dei talebani.

La morsa dei talebani contro le donne

Una decisione, quella del Ministro Nadeem, che arriva a meno di tre mesi dagli esami di ammissione alle università sostenuto anche da migliaia di ragazze.

Malgrado le promesse iniziali, dall’insediamento del governo talebano nell’estate del 2021, l’accesso delle donne all’istruzione, alla vita pubblica e alla politica è stato progressivamente limitato, escludendole sempre di più dalla vita del Paese.

Alla notizia del divieto di accesso alle università per le ragazze, hanno risposto immediatamente le Nazioni Unite: “I talebani non pensano al futuro del Paese e a come le donne contribuiscano a economia, politica e cultura” ha commentato Roza Otunbayeva, rappresentante speciale dell’Onu per l’Afghanistan.

Le promesse tradite dei talebani sono numerose, soprattutto se si guarda ai diritti delle donne: da maggio le giornaliste televisive sono costrette a coprire il volto per potere andare in onda; subito dopo è stato anche imposto il burqa per poter uscire in pubblico.

Lo scorso marzo inoltre, dopo 190 giorni di chiusura, era stata promessa la riapertura delle scuole, maschili e femminili, ma un rinvio ha prolungato lo stop con una giustificazione inquietante: non era ancora completata la progettazione delle uniformi scolastiche compatibili con i dettami della Sharia.

In questo clima repressivo, specialmente per la libertà femminile, le donne non si arrendono: malgrado i divieti, sono in moltissime a scendere in piazza e a manifestare contro un governo che le vuole schiave. Le donne non si fermano e i talebani non potranno fermare i loro diritti e la loro dignità.