USA: voli nel caos, colpa di un attacco informatico

Sarà ricordato come il più grande blocco aereo degli ultimi anni, ed è accaduto oggi, mercoledì 11 gennaio 2023. Una flotta di aeromobili ha subito uno stop durato ore a causa di un’interruzione, dovuta a un attacco informatico.

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Sono più di 6.000 i voli statunitensi che oggi hanno subito ritardi, mentre circa 1.000 voli sono stati cancellati. Da qualche ora la situazione è migliorata e il flusso aereo sta lentamente riprendendo il via.

Nonostante all’inizio dalla Casa Bianca non ci sia pervenuta conferma alcuna di un vociferato attacco informatico, il presidente degli Stati Uniti Joe Biden, questa mattina ha dato ufficialmente il via a delle indagini.

Intanto la Federal Aviation Administration (FAA) ha agito quanto prima possibile per rimediare all’interruzione del sistema che ha costretto svariati voli a non partire, rovinando i piani a milioni di passeggeri.

La causa della “crisi nei cieli” USA: un attacco informatico?

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Non è ancora giunta una conferma ufficiale che parli di un effettivo attacco informatico alla base della crisi che c’è stata e che ha bloccato più di 6.000 voli oggi negli USA. Certo è che c’è stato un problema a livello informatico, perché appunto l’insieme di aerei impossibilitati a partire dipendono direttamente da un sistema informatico – per alcuni fin troppo antiquato – chiamato Notice to Air Missions, o NOTAM.

Questo perché prima di potere alzarsi in cielo, i piloti sono tenuti a consultare i NOTAM, che elencano i potenziali impatti negativi sui voli, il quale però ha smesso di funzionare nel tardo pomeriggio di ieri.

I numeri per ora raccolti sono inoltre solo una parte di tutti i voli che hanno subito danni collaterali; nel caos delle ultime ore sembra che, in realtà, siano stati circa 21.000 i voli che sarebbero dovuti decollare negli Stati Uniti e quindi gli aerei che hanno vissuto le conseguenze del blocco del NOTAM sono potenzialmente ben più di 6.000. Solo gli aeroporti di Chicago, Los Angeles, New York e Atlanta registravano tra il 30% e il 40% dei voli in ritardo.

A tal proposito, il segretario ai trasporti Pete Buttigieg intervistato dalla CNN, ha dichiarato:

Vedremo gli effetti a catena di ciò, i ritardi di questa mattina attraverso il sistema durante il giorno. Ora dobbiamo capire come questo sia potuto accadere in primo luogo. Perché le solite ridondanze che gli avrebbero impedito di essere così dirompente non gli hanno impedito di essere dirompente questa volta.