Usa spaventata: Putin usa i mercenari per interessi economici e territoriali

Camilla Principi
  • Laureata in Scienze della Comunicazione pubblica e digitale
  • Laureata in Scienze della Politiche Relazioni Internazionali
12/01/2023

Il gruppo di militari concentra le truppe intorno alla città del Donetsk con lo scopo di prendere il controllo del bacino minerario di sale e gesso. Chiaramente dietro a questo obiettivo risiedono strategie cruciali per Mosca, che non riguardano soltanto l’Ucraina.

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La notizia arriva dopo Capodanno, quando Evgeny Prigozhin ha ammesso di essere il fondatore della Wagner, il gruppo di mercenari russi impiegato su diversi fronti, compreso quello ucraino. Innanzitutto c’è da considerare che le miniere in questione hanno un valore che va oltre quello economico, considerando che sono 180 chilometri di tunnel 300 metri sotto terra, con alcuni ambienti alti 30 metri. 

Il gruppo Wagner in Ucraina come in altri paesi non ha soltanto lo scopo di accrescere la ricchezza di una singola persona, piuttosto di proteggere interessi geopolitici e geoeconomici del Cremlino attraverso strumenti che le sole agenzie di intelligence russe non hanno, quindi si avvalgono di gruppi di mercenari. 

Gli Usa sono consapevoli che il gruppo Wagner è di base contrapposto a loro per questo lo tengono sott’occhio. Intanto Washington hanno accusato il gruppo di essere uno strumento di Mosca per lo sfruttamento delle risorse naturali africane di cui i proventi servono per finanziare la politica aggressiva del Cremlino. 

Un’accusa che a Mosca hanno chiaramente respinto e definito russofobica. Quindi, quando parliamo di motivazioni economiche che stanno guidando l’”ossessione” della Russia e di Prigozhin per Bakhmut, si fa riferimento al bunker nelle ex miniere e all’uso di uno strumento militare svincolato dagli eredi di Armata rossa e Kgb, ma comunque funzionale e organico alla politica estera e agli interessi geopolitici della Russia.

Mosca non potendo competere in termini di investimenti economici e infrastrutturali con Washington Pechino ha deciso, quindi, di puntare su campagne militari private scambiando la protezione di élite locali con l’accesso a risorse naturali. Come sostengono alcune fonti americane per Mosca è diventato fondamentale riempirsi le tasche, senza nemmeno perdere tempo dietro a trattative ufficiali che rallentano soltanto le tempistiche, lo scambio di favori con i dittatori di tutti i paesi è un business bassai lucroso per il Cremlino.