Tumori: cura miracolosa con ultrasuoni, condannato all’ergastolo
Nelle ultime ore è stata condannato ergastolo con isolamento diurno per la dottoressa di Tertenia, in Ogliastra, Alba Veronica Puddu, di 52 anni. Le accuse contro il medico sono pesantissime: la dottoressa sosteneva di curare il cancro usando degli ultrasuoni.
La sentenza della Corte d’assise di Cagliari presieduta da Tiziana Marogna, contro la dottoressa di Tertenia, in Ogliastra, Alba Veronica Puddu, di 52 anni, è durissima: ergastolo con isolamento diurno. La dottoressa avrebbe curato pazienti affetti da tumore con terapie alternative come ultrasuoni, radiofrequenze e rivitalizzazioni del sangue.
Le operazioni della dottoressa avrebbero ridotto l’aspettativa di vita dei malati e accelerato la morte. Puddu è stata riconosciuta colpevole di omicidio volontario, circonvenzione di incapace e truffa dal verdetto di primo grado. L’avvocato Michele Zuddas, difensore insieme al collega Nicola Oggiano, sostiene:
La severità della condanna, che supera addirittura quella sollecitata dalla pm, ha colto tutti impreparati. A nostro avviso infatti non esiste una prova inconfutabile che avvalori l’accusa della morte di Fiorenzo Fiorini (l’unico dei tre pazienti per cui è rimasta in piedi la contestazione di omicidio volontario, ndr) a causa delle cure della dottoressa Puddu. Aspetteremo che vengano depositate le motivazioni che hanno portato alla condanna per ricorrere poi in appello.
Curava i tumori con ultrasuoni: condannata all’ergastolo
Gianfranco Sollai, che rappresenta la famiglia di Davide Spanu, una delle vittime, commenta:
La sentenza ha scosso anche noi della parte civile. Purtroppo questa donna si è resa responsabile con le sue cure di una condotta che ha portato i pazienti a esiti letali.
L’avvocato Zuddas sostiene manchino le prove di colpevolezza della dottoressa Puddu:
Manca la condotta dolosa e non vi è prova dell’elemento soggettivo dell’omicidio volontario per cui è stata chiesta la condanna.
Quando era presente in aula l’imputata si era difesa con dichiarazioni spontanee:
Non ho mai proibito né scoraggiato i miei pazienti a seguire le terapie tradizionali come radioterapia e chemioterapia. Tutto ciò che hanno fatto è stata una libera scelta di ciascuno.
L’indagine era partita dopo un’inchiesta della trasmissione “Le Iene” trasmessa il 19 novembre 2017 su Italia 1, poi a maggio 2018 il gip Francesco Alterio aveva vietato alla donna l’esercizio della professione medica, dopo essere stata sottoposta al procedimento disciplinare da parte dell’ordine dei medici di Nuoro.