Terrorismo di matrice fascista, in Sardegna oltre 10 sospettati

15/02/2023

Sono più di 10 gli arresti avvenuti nelle ultime ore in Sardegna, dove un’operazione del R.O.S. dei carabinieri ha smascherato un gruppo di terroristi a matrice fascista. L’indagine è stata condotta in collaborazione con il Comando Provinciale di Nuoro, lo Squadrone Eliportato Cacciatori “Sardegna”, il 11° Nucleo Elicotteri di Elmas ed il Nucleo Cinofili.

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Si è conclusa in queste ore una lunga operazione dei Carabinieri svoltasi in Sardegna, che ha portato all’arresto di tre persone finite in carcere e una ai domiciliari, ma sono oltre 11 gli indagati nell’ambito dell’operazione “Reazione” dei Carabinieri del R.O.S.in collaborazione con il Comando Provinciale di Nuoro, lo Squadrone Eliportato Cacciatori “Sardegna”, il 11° Nucleo Elicotteri di Elmas ed il Nucleo Cinofili.

I Carabinieri con le indagini hanno portato alla luce attività di matrice fascista che venivano svolte dal gruppo, attivo soprattutto nella zona di Nuoro e nel nord Sardegna sotto la sigla Fronte Legionario Sardo. Le accuse a loro carico sono gravissime.

Il gruppo aveva messo in atto numerosi atti intimidatori anche con l’uso di armi ed esplosivi, minacciando il sindaco di Torpè e altri amministratori della Baronia, inviando minacce di morte e proiettili calibro 7.65 in occasione delle elezioni, indicando ripercussioni a chi sarebbe andato a votare.

Sardegna: le indagini del R.O.S. portano a oltre dieci sospettati per terrorismo

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Le indagini erano iniziate nel maggio 2019 attorno al Fronte. Il sospetto degli inquirenti era che il Fronte agisse per il controllo del territorio, procurandosi il denaro con la coltivazione e lo spaccio di marijuana e con le rapine. Accuse che poi si sono rivelate fondate e hanno portato a vari fermi ed arresti nel gruppo.

Secondo le accuse ai vertici del gruppo di matrice neofascista c’era Ananio Manca che era diventato nel territorio un punto di riferimento che attirava a sé diversi aderenti ad ideologie di estrema destra, tra cui spiccavano i cugini Angelo e Niccolò Sulas.

L’obiettivo del gruppo era dar vita a una milizia armata e il gruppo si era dotato anche di un simbolo. I reati sono di associazione con finalità di eversione, ricostituzione del disciolto partito fascista, e l’associazione a scopo di spaccio e rapine.