Sismabonus 2023: tutti i dettagli

Per il cosiddetto Sismabonus, parte dei Bonus Edilizi, sono previste novità dopo la pubblicazione da parte dell’Agenzia delle Entrate, del provvedimento 18 aprile 2023. Vediamo nel dettaglio la natura del Sismabonus e quali sono le nuove regole del Fisco.

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Tra i cosiddetti Bonus Edilizi confermati per il 2023 figura anche il Sismabonus, nonché una detrazione Irpef o Ires dal 50 all’85% delle spese sostenute.

Il Sismabonus viene riconosciuto ai soggetti che effettuino i lavori per la messa in sicurezza di case, strutture, edifici, in zone a rischio sismico. E dopo la pubblicazione del provvedimento 18 aprile 2023 da parte dell’Agenzia delle Entrate recante le “Modalità di attuazione delle disposizioni di cui all’articolo 9, comma 4, del decreto-legge 18 novembre 2022, n. 176 – fruizione in dieci rate annuali dei crediti residui derivanti dalla cessione o dallo sconto in fattura relativi alle detrazioni spettanti per taluni interventi edilizi” vi sono novità. Vediamo quali.

Sismabonus: tutte le novità

partita iva

Con il nuovo prot. 132123 sopracitato, vengono fornite nuove istruzioni per la detrazione in 10 anni e la rateizzazione, per alcuni bonus edilizi, tra i quali il Sismabonus.

Innanzitutto il Sismabonus è valido fino al prossimo anno e prevede, per le spese che vadano dal 1º gennaio 2017 al 31 dicembre 2024, una detrazione del 50%, da calcolare su un ammontare massimo di 96.000 euro per unità immobiliare, annualmente per poi essere ripartita in cinque quote annuali di pari importo.

La detrazione arriva invece fino all’80% se dalla realizzazione degli interventi si ottiene una riduzione del rischio sismico di 1 o 2 classi. Non solo, ma anche quando i lavori sono stati realizzati sulle parti comuni di edifici condominiali.

Non solo ma tutte le spese effettuate dal 1° luglio 2020 – ma solo per una determinata classe di interventi antisismici – con l’articolo 119 del decreto legge n. 34/2020 è stata introdotta la detrazione del 110%, nonché il “Super sisma bonus”.

Per quanto riguarda invece il nuovo provvedimento del Fisco, la nuova disposizione consente di ripartire in 10 anni i crediti non ancora utilizzati per i quali è stata comunicata la prima opzione entro lo scorso 31 marzo anche per gli interventi di cui all’articolo 16, commi da 1-bis a 1-septies, del decreto-legge 4 giugno 2013, n. 63, appunto gli interventi per la riduzione del rischio sismico (cioè il Sismabonus).