Scozia: approvata una nuova legge sul tema gender, ma Londra ha dei dubbi

23/12/2022

E’ stato approvato oggi in ultima lettura dal parlamento locale di Edimburgo un nuovo progetto di legge che permetterebbe già ai sedicenni di ottenere un certificato di riconoscimento di genere. Una proposta importante in tema di diritti, ma Londra ha già espresso qualche dubbio.

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Una svolta epocale quella della Scozia. Nelle ultime ore il Parlamento locale di Edimburgo dominato dall’Snp indipendentista e progressista della first minister Nicola Sturgeon – ha approvato il Gender Recognition Act. Si tratta di un importante progetto di legge che mira a rendere più facile in Scozia il cambiamento anagrafico di genere sessuale, indipendentemente dalle altre nazioni del Regno Unito.

La proposta di legge ha ottenuto ben 86 sì e 39 no, un risultato davvero senza precedenti! Nel 2005 a Edimburgo ha preso il potere la formazione nazionalista e da allora si tratta del movimento di opposizione più ampio che si sia mai visto.

Già a ottobre la ministra Ash Regan, ministra per la sicurezza delle comunità locali nella compagine guidata da Sturgeon, aveva annunciato di dimettersi, al momento in cui venne presentato il testo di legge, in quanto non avrebbe potuto “sostenerlo in coscienza”.

In Scozia approvata una nuova legge per i diritti gender, Londra esprime già i suoi dubbi

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Il progetto prevede anche l’abbassamento da 18 a 16 anni dell’età minima per richiedere un Gender Recogntion Certficate (Grc). I contestatori sono intervenuti gridando “vergognatevi”. Da Londra, intanto, fonti del governo Tory di Rishi Sunak hanno fatto sapere che la legge potrebbe risultare incompatibile con la costituzione britannica.

Per questo potrebbe esservi presto un intervento per bloccare la firma della legge da parte del sovrano (Royal Assent), indispensabile per l’entrata in vigore (prevista per il 2023). Ciò non stupisce: già da anni Londra frena i cambiamenti in tema di gender free e ampi settori della maggioranza conservatrice e di Westminster si dicono contrari a ogni genere di progresso in tema di diritti di genere.

Ma non è solo la maggioranza conservatrice a opporsi: la proposta di legge è stata criticata anche da ambienti liberal e da quella parte del movimento femminista di cui fa parte persino J.K. Rowling, nota autrice della saga di Harry Potter, che sostiene la tutela della diversità biologica di genere fra donne e uomini.