Scandalo corruzione in Qatar: fermati quattro italiani

10/12/2022

Vero e proprio terremoto a Bruxelles. Secondo quanto si apprende, sarebbe stato scoperto un sistema di corruzione architettato da un paese del golfo – identificato nel Qatar, dove al momento si stanno svolgendo i Mondiali – per indirizzare e influenzare le decisioni del parlamento europeo. Fermati anche quattro esponenti italiani.

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Sospetta corruzione a Bruxelles. Sono queste le informazioni che trapelano dopo il fermo dell’ex europarlamentare italiano Antonio Panzeri e dell’ex segretario generale dell’Ituc Luca Visentini. Secondo una prima ricostruzione dei fatti ci sarebbe stato un Paese del Golfo che avrebbe tentato, tramite ingenti somme di denaro, di influenzare le decisioni politiche prese dal Parlamento europeo a Bruxelles.

Ecco perché, tra le persone in stato di fermo, figura anche la vicepresidente del Parlamento europeo Eva Kaili, che sarà presto interrogata dalla polizia. Al fermo probabilmente seguirà il mandato d’arresto dopo le 14 perquisizioni che sono state effettuate dalla polizia di Bruxelles nella giornata di ieri, 9 dicembre. Le posizioni degli italiani coinvolti sembrano essere particolarmente delicate.

Corruzione dal Qatar: scandalo a Bruxelles

Stando a quanto trapela dai risultati delle prime indagini, la polizia avrebbe trovato 500mila euro in contanti a casa di Panzeri. Nello scandalo risultano coinvolte anche la ex moglie e la figlia dell’ex europarlamentare, che risiedono nella casa di Bergamo ancora di proprietà di Panzeri. Anche loro sono state destinatarie di un mandato d’arresto e al momento si trovano in carcere.

Tutti coloro che sono stati fermati avrebbero in qualche modo legami con le Ong e con le associazioni umanitarie. Le perquisizioni delle ultime ore – che hanno portato al sequestro di 600mila euro – sarebbero la punta dell’iceberg di un’inchiesta che va avanti da tempo. I sospetti su un Paese del Golfo – identificato ora con il Qatar stando alle indiscrezioni – erano presenti da tempo. Le cifre elargite dall’emirato arabo sarebbero state finalizzate a favorire un certo tipo di decisioni da parte del parlamento europeo.