Riscaldamento, al via l’accensione in diverse città: il calendario

04/11/2022

Sempre più importante è la riduzione dei consumi proprio in questo periodo in cui il costo dell’energia è diventato esorbitante. Ecco perché molti sindaci, visto anche un clima temperato che non ha richiesto un intervento effettivo con il riscaldamento, hanno deciso di far slittare la data dell’accensione. Da ieri, però, c’è stato il via in alcune città: quali sono quelle che dovranno aspettare ancora?

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In questo periodo storico ci sono stati diversi fattori che hanno spinto i sindaci – in tutte le città d’Italia – a rinviare l’avvio dell’accensione dei riscaldamenti. In primo luogo l’elevato aumento dei costi dell’energia, la necessità di ridurre l’inquinamento e in ultima battuta le alte temperature che hanno resistito praticamente fino a qualche ora fa, che hanno permesso di rimandare la data di accensione.

E proprio questo scenario ha portato ad un ulteriore rinvio da parte da alcuni sindaci, mentre per Milano e Torino da ieri è stata consentita l’accensione. Mentre il sindaco di Milano Beppe Sala ha invitato tutti ad un uso consapevole del riscaldamento, a Torino è stato stabilito un tetto massimo, per cui non si potrà andare oltre le dieci ore giornaliere di accensione fino al 30 novembre.

Riscaldamento in città: i rinvii

Il 2 novembre era la data prevista per l’accensione dei riscaldamenti a Bologna, ma la città è stata interessata da un ulteriore rinvio. La data stabilita nuovamente è quella del 7 novembre, con il riscaldamento che dovrà essere acceso dalle 5 alle 23 per un massimo di 13 ore giornaliere. Stessa data anche per Reggio Emilia e Modena (interessate dagli stessi rinvii) mentre a Ravenna si partirà il 6.

Sono ovviamente escluse da questi termini tutte quelle strutture – come ospedali, case di riposo, cliniche, scuole, attività artigianali o produttive che hanno bisogno di particolari macchinari – che potranno accendere i riscaldamenti a prescindere dai rinvii delle amministrazioni locali.

La costante attenzione verso l’utilizzo delle fonti di energia e del riscaldamento rientra nel Piano nazionale del contenimento dei consumi di gas approvato dal Ministero della transizione ecologica.