Riforma reddito di cittadinanza 2023: il governo vuole eliminare Gal

Il Governo italiano sta lavorando alla riforma del Reddito di Cittadinanza, ma Palazzo Chigi che vorrebbe eliminare o restringere le norme sulla Garanzia per l’Attivazione Lavorativa (Gal), prestazione mensile di € 350 per gli “occupabili”. Vediamo insieme quali sono le ultime novità a tal proposito.

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Il Governo italiano sta lavorando alla riforma del Reddito di Cittadinanza e il testo attuale, secondo Palazzo Chigi, è ancora “morbido”. In particolare, si sta spingendo per l’eliminazione o almeno il restringimento delle norme sulla Garanzia per l’Attivazione Lavorativa (Gal), una prestazione di € 350 al mese per i cosiddetti “occupabili”.

La riforma dovrebbe essere presentata il primo maggio, la Festa del Lavoro, con l’obiettivo principale di annunciare un nuovo taglio del cuneo fiscale e abolire il Reddito di Cittadinanza sostituendolo con un sussidio per le famiglie povere.

Eliminazione della Gal: una decisione controversa

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La Garanzia per l’Attivazione Lavorativa è stata proposta per gli occupabili, ma non soddisfa Palazzo Chigi, dove la linea è sempre stata: “Niente sussidio a chi può lavorare”.

Inizialmente, gli occupabili avrebbero dovuto partecipare a corsi di formazione per aiutarli a trovare un lavoro quando il Reddito di Cittadinanza cesserà per loro da agosto. Tuttavia, il piano è fallito e ci sono voci che suggeriscono l’eliminazione della Gal, poiché i potenziali richiedenti la Gal spesso hanno già un lavoro in nero e lo hanno cumulato illecitamente con il Reddito di Cittadinanza.

Conseguenze dell’eliminazione della Gal

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Se la Gal venisse eliminata, verrebbe a cadere anche la Prestazione temporanea da settembre a dicembre 2023 pensata per gli stessi occupabili, in attesa della Gal che scatterebbe dal 2024. Resterebbe solo la Garanzia per l’Inclusione (Gil) per le famiglie con minori, anziani e disabili, stimate in 709.000, per una spesa prevista di € 5,3 miliardi nel 2024. Tuttavia, l’abolizione della Gal farebbe risparmiare quasi € 2,2 miliardi nel 2024, una somma che farebbe molto comodo in vista della prossima manovra.