Riforma pensioni, stop improvviso: c’è il rischio che salti?

Nelle scorse settimane si sono tenuti i primi incontri tra l’esecutivo e la parti sociali per quanto riguarda la riforma delle pensioni, ma non hanno portato a nulla di concreto. Nel frattempo, si è verificata una fase di stallo che sta rimandando ulteriormente l’intervento dell’esecutivo.

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I primi due incontri tra il governo e le parti sociali in merito alla riforma delle pensioni si sono tenuti nelle scorso settimane per lavorare sugli interventi che dovrebbero entrare in vigore a partire dal prossimo anno.

Tuttavia, al momento non è calendarizzata alcuna riunione, dando così inizio a una fase di stallo. Il governo, infatti, è chiamato a intervenire non solo sul sistema pensionistico in generale, ma anche sulle modifiche introdotte dalla Legge di Bilancio su Ape Sociale e Opzione Donna, che hanno attratto non poche critiche, e l’introduzione di Quota 103.

Pensioni 2023, fase di stallo per la riforma

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La riforma delle pensioni deve essere redatta entro l’estate, per permettere l’emanazione dei decreti attuativi e le relative circolari da parte dell’INPS così da renderla operativa dal 1° gennaio 2024. Ciò significa che l’attuale impasse tra l’esecutivo e le parti sociali non promette nulla di buono.

Quali sono i temi della riforma

Tra gli interventi della riforma delle pensioni rientra innanzitutto la stabilizzazione di Opzione Donna, con la probabilità che venga ripristinata la versione originale – precedente alla Legge di Bilancio -. Inoltre, dagli incontri deve emergere la formulazione di una pensione di garanzia per giovani e donne e una salvaguardia dei lavoratori precoci, ma anche un’ampia flessibilità in uscita con piccole penalizzazioni e l’aumento i coefficienti di trasformazione, e infine un giusto adeguamento degli assegni previdenziali per chi è già pensionato.

Opzione Donna, tra le priorità

Le modifiche apportate a Opzione Donna dall’ultima Legge di Bilancio hanno fatto discutere non poco le parti, e dopo le pressioni dei sindacati, il governo si è detto aperto a valutare alcuni cambiamenti.