Riforma Irpef, stipendi in aumento: novità busta paga, aliquote e tempi

10/03/2023

La riforma Irpef, secondo quanto stabilito in agenda, dovrebbe arrivare in Parlamento a metà marzo. Quali sono le principali conseguenze della variazione delle aliquote Irpef? Per alcune categorie di lavoratori potrebbe aumentare lo stipendio in busta paga: vediamo insieme chi è coinvolto e a quanto ammonta l’aumento. 

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Il Parlamento affronterà il tema della riforma del Fisco entro metà marzo: la data indicativa, che era stata anticipata da diverso tempo, dovrebbe essere confermata. “Siamo alle battute finali”, questo l’annuncio del viceministro dell’Economia Maurizio Leo, che ha affermato di essere quasi certo del fatto che la riforma – arrivata ad un punto quasi definitivo – possa essere portata in Consiglio dei Ministri già la prossima settimana.

Quali sono le novità in arrivo? Con la riforma del Fisco – che porterà tre nuove aliquote Irpef – ci saranno di conseguenza aumenti in busta paga per determinate categorie di lavoratori. Vediamo insieme chi sarà maggiormente interessato e cosa cambierà.

Riforma IRPEF: aumentano gli stipendi?

Secondo quanto dichiarato anche dal viceministro dell’Economia, il governo sta pensando di ridurre il numero delle aliquote, facendo una rivisitazione delle risorse e arrivando ad un totale di tre diverse aliquote (mentre allo stato attuale sono quattro). Al momento le ipotesi al vaglio del governo sono diverse:

  • Primo scaglione (fino a 15 mila euro) con aliquota al 23%, secondo scaglione (fino a 50mila euro) con aliquota al 28%, terzo scaglione oltre i 50mila euro con aliquota al 43%;
  • Primo scaglione (fino a 28mila euro) con aliquota al 23%, secondo scaglione (fino a 50mila euro) con aliquota al 33%, terzo scaglione oltre i 50mila euro con aliquota al 43%

Rispetto alla formula attuale – che prevede aliquota del 23% per redditi fino a 15mila euro, aliquota del 25% per i redditi fino a 28mila euro, aliquota del 35% fino a 50mila euro, aliquota del 43% per redditi oltre 50mila euro – ci sarebbe un generale risparmio, che porterebbe quindi ad un aumento corrispondente in busta paga.