Pensioni: le novità del prossimo decreto

30/04/2023

Il nuovo decreto lavoro in arrivo dopo il Consiglio dei Ministri straordinario del 1° Maggio, potrebbe portare delle importanti novità sul fronte del lavoro, ma non solo. Potrebbero infatti essere coinvolte anche le pensioni: vediamo in che modo nel presente articolo.

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Quali sono gli aspetti chiave che il governo valuterà nel decreto lavoro di domani? Si tratta principalmente del salario minimo e il taglio del cuneo fiscale, ma non solo. Anche le pensioni saranno toccate, in particolare per quanto riguarda le pensioni minime, ma non sarà semplice accontentare tutti. Approfondiamo la questione insieme nel seguente articolo.

Decreto lavoro: coinvolte anche le pensioni?

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C’è molto fermento per quanto riguarda il decreto lavoro che il governo tratterà ed approverà nella giornata del 1° Maggio 2023. Una scelta simbolica, all’interno della quale la premier Meloni ha intenzione di dare un forte messaggio a tutti, opposizione e maggioranza. I temi trattati saranno dunque sicuramente in linea con il lavoro, ma anche con le pensioni, in particolare per le pensioni minime.

Proroga del contratto di espansione

Cos’è e come funziona il contratto di espansione? Questo consente alle famiglie con più di 50 dipendenti di effettuare un accordo per un prepensionamento fino a 5 anni di anticipo sul raggiungimento della pensione di vecchiaia (67 anni di età e 20 di contributi) o della pensione anticipata (42 anni e 10 mesi, le donne 41 anni).

Cosa ne sarà di Opzione Donna?

Tra le misure trattate ci sarà sicuramente anche Opzione Donna: ad oggi una lavoratrice può andare in pensione a sessanta anni se ha compiuto questa età entro il 31 Dicembre 2022. Per ogni figlio si può ridurre il requisito anagrafico, per un massimo di due anni. E’ necessario però aver raggiunto i 35 anni di contributi. La scelta del governo potrebbe prevedere il ritocco dei requisiti.

Pensioni minime: ecco gli aumenti

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La grande notizia è che molto probabilmente assisteremo a degli aumenti importanti per quanto riguarda le pensioni minime. Ci sono due possibilità: anticipare la rivalutazione straordinaria del 2,67% per le pensioni minime in programma per il 2024. Oppure anticipare il conguaglio della rivalutazione 2023, riconoscendo alle pensioni quello 0,8% di differenza tra il tasso provvisorio utilizzato dall’Inps e quello definitivo accertato dall’istat.