Pensioni: al via l’incontro tra il Governo e le parti sociali

19/01/2023

Al via oggi l’incontro al ministero del Lavoro tra il Governo e le parti sociali sulla previdenza. Presenti la ministra del Lavoro, Marina Calderone, il sottosegretario al lavoro Claudio Durigon e il sottosegretario all’Economia Federico Freni, pronti a incontrare le parti sociali coinvolte.

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All’incontro con il governo per discutere delle pensioni ci sono, per Cgil, Cisl e Uil, i segretari generali, Maurizio Landini, Luigi Sbarra e Pierpaolo Bombardieri. Presente anche il presidente dell’INPS Pasquale Tridico.

L’obiettivo è quello di arrivare a un sistema più flessibile prima dell’estate. Le richieste di Cgil, Cisl e Uil sono quelle di maggior flessibilità in uscita a partire dai 62 anni senza penalizzazioni esplicite, maggior attenzione verso i giovani con una pensione di garanzia e l’uscita con 41 anni di contributi senza limiti di età.

Pare però più probabile che si arrivi a una misura di flessibilità che penalizzi le uscite anticipate rispetto all’età di vecchiaia, per ridurre i costi della riforma. Ieri, nel corso della presentazione del Decimo Rapporto di Itinerari previdenziali, il presidente Alberto Brambilla ha messo l’accento sul costo dell’assistenza: oltre 144 miliardi, una spesa raddoppiata dal 2008 senza di fatto diminuire la povertà (che è invece aumentata soprattutto nelle età non anziane).

Pensioni: oggi l’incontro tra il Governo e i sindacati coinvolti

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In seguito Brambilla ha affermato che la proposta di Forza Italia di portare le pensioni basse a 1.000 euro al mese non è accettabile, in quanto l’intervento costerebbe 27 miliardi l’anno, un costo che l’Inps non potrebbe sostenere, e inoltre spingerebbe le persone a esimersi dalla contribuzione in quanto otterrebbero comunque un’alta pensione sociale.

Brambilla poi ha ricordato che nel 2021 il welfare (previdenza, assistenza e sanità) in Italia è costato 517,7 miliardi, oltre il 52% della spesa pubblica. Brambilla sarebbe contrario anche all’aumento delle minime a 600 euro per il 2023.

Oggi sul tavolo del governo ci sarà anche la questione lavoro, e di conseguenza la questione del versamento dei contributi per il sostentamento del sistema. Al centro anche il tema della qualità del lavoro, che da un’indagine pubblicata dall’Inapp sembra ancora avere molte carenze, specie nelle aziende del sud, più in svantaggio rispetto al centro-nord.