Pensione in cumulo: unico assegno, beneficiari, modalità e requisiti

06/03/2023

Le modalità per accedere alla pensione – rispettando i criteri e le regole inserite dai diversi governi che si sono alternate – possono essere anche molto complicate in Italia. Vediamo insieme come poter arrivare alla pensione in cumulo, ovvero un assegno unico che può essere richiesto anche con contributi versali in diverse gestioni previdenziali. 

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I requisiti e le modalità per accedere alla pensione sono diverse in Italia, e talvolta possono essere molto complicate, visto l’esistenza del criterio dell’età che deve essere raggiunta insieme agli anni di contributi versati nel corso dell’attività professionale. Per coloro che hanno fatto un percorso eterogeneo – ovvero hanno versato contributi nel corso degli anni in diverse gestioni previdenziali – come si può ottenere la pensione in cumulo?

Stando alla legge del 2017, un lavoratore può effettuare il cumulo di periodi assicurativi versati presso gestioni differenti senza alcun onere a suo carico. Si tratta di una modalità che, chiaramente, prevede il raggiungimento di un assegno pensionistico con delle regole proprie. Vediamo come funziona e chi può accedere alla formula della pensione in cumulo. 

Pensione in cumulo: come funziona?

Una volta accorpati i diversi periodi assicurativi, il lavoratore potrà accedere ad un’unica pensione – calcolata in base alle regole previste da ciascun fondo e in base alla retribuzione dichiarata. Il sistema attraverso cui sarà riconosciuta la pensione, infatti, è quello retributivo: solo per i periodi successivi al 2012 (e in cui è possibile applicarlo) sarà utilizzato il sistema contributivo. 

Per poter accedere al cumulo, è necessario aver versato la contribuzione in uno o più delle gestioni previdenziali indicate:

  • Gestioni esclusive e/o sostitutive dell’Assicurazione generale obbligatoria
  • Assicurazione generale obbligatoria
  • Gestione separata
  • Casse professionali

Il cumulo può essere richiesto sia per la pensione di vecchiaia, sia per quella anticipata – secondo quanto previsto dalla normativa introdotta nel 2017. Altra eventualità riguarda un caso specifico, ovvero quello in cui il lavoratore abbia già raggiunto i requisiti per poter andare in pensione in una delle gestioni previdenziali presso cui ha versato una parte dei contributi.