Pensione anticipata 2023: come accedere a 62 anni

Come andare in pensione a 62 anni nel 2023? Il governo Meloni ha previsto tre possibili opzioni di uscita anticipata dal mondo del lavoro. Vediamo insieme quali sono.

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È possibile andare in pensione anticipata a 62 anni attraverso diverse vie, ma non tutti conoscono queste opzioni. Le strade percorribili sono la Quota 103, l’Opzione Donna e la Quota 41, ma non includono le uscite anticipate in deroga previste dai contratti di espansione o dagli scivoli aziendali come l’isopensione.

Vediamo insieme cosa prevedono le varie opzioni.

Pensione anticipata a 62 anni

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Tra le opzioni disponibili nel 2023 per andare in pensione a 62 anni, dunque prima di raggiungere i 67 anni come previsto dalla pensione di vecchiaia, troviamo Quota 103, Opzione Donna e Quota 41. Vediamo insieme come funziona ciascuna di esse.

Quota 103

La Quota 103 prevede la pensione anticipata al raggiungimento dei 62 anni di età con almeno 41 anni di contributi versati, entro il 31 dicembre 2023. La pensione viene calcolata con il sistema contributivo e retributivo per la parte di contributi maturata prima del 1996. L’importo è limitato a 5 volte il trattamento minimo (2.840 euro) fino al raggiungimento dei requisiti anagrafici per la pensione di vecchiaia a 67 anni.

Opzione Donna

L’Opzione Donna è l’altra strada per andare in pensione anticipata a 62 anni, ma riguarda solo le lavoratrici. È possibile lasciare il lavoro a partire da 60 anni di età con un requisito contributivo minimo di 35 anni e uno sconto di un anno per ogni figlio fino al limite minimo di 58 anni.

Dal 2023 per andare in pensione con Opzione Donna bisogna rientrare in una delle seguenti condizioni: essere disoccupate a seguito di licenziamento o dipendenti di aziende in crisi; essere invalide civili con il 74% di invalidità riconosciuta e definitiva; o assistere da almeno 6 mesi, il coniuge o un parente di primo grado convivente con handicap in situazione di gravità.

La pensione è calcolata esclusivamente con il sistema di calcolo contributivo. La finestra di uscita è di 12 mesi per le lavoratrici dipendenti e di 18 mesi per quelle autonome.

Quota 41

Infine, c’è la strada prevista per i lavoratori precoci: la Quota 41. Si tratta di una via abbastanza stretta per lasciare il lavoro dopo 41 anni di lavoro, indipendentemente dall’età anagrafica. Questa opzione è riservata ai lavoratori precoci, ovvero coloro che hanno iniziato a lavorare da giovanissimi e hanno alle spalle almeno 12 mesi di contributi versati prima di aver compiuto i 19 anni. La legge riserva loro questa corsia preferenziale di uscita fino al 31 dicembre 2026.

Per ottenere questo tipo di pensione con Quota 41 è necessario soddisfare anche una delle seguenti condizioni: essere in stato di disoccupazione, essere invalido civile con percentuale non inferiore al 74%, essere caregiver, o svolgere lavori usuranti.