Pagamenti rate fino a dicembre: il calendario INPS

L’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale e la Banca d’Italia hanno appena deciso quali saranno le date dei pagamenti delle rate da luglio a dicembre. Vediamo il calendario aggiornato tutto ciò che è bene ricordare.

inps-1

L’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale (INPS) e la Banca d’Italia hanno appena trovato un accordo per quanto riguarda il calendario dei pagamenti delle rate.

Gli interessati sono i cittadini che ricevono l’agevolazione conosciuta come Assegno Unico; ma per coloro che abbiano già  beneficiato dell’Assegno Unico o per i cittadini beneficiari che non abbiano visto variazioni nella rata della prestazioni riceveranno il beneficio nelle seguenti date: 17, 18, e 19 luglio 2023.

Vediamo invece il calendario aggiornato scelto dall’INPS con la Banca d’Italia per le date dei pagamenti delle rate da luglio a dicembre 2023.

Date pagamenti INPS: il calendario

logo-Inps-cartello

L’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale (INPS) e la Banca d’Italia hanno appena concordato le nuove date per i pagamenti delle rate dell’Assegno Unico. Il calendario, condiviso da Il Sole 24 Ore, è il seguente:

  • agosto 2023: pagamento distribuito su tre giornate: 18 (venerdì), 21 (lunedì) e 22 (martedì);
  • settembre 2023: 15 (venerdì), 18 (lunedì) e 19 (martedì);
  • ottobre 2023: 17 (martedì), 18 (mercoledì) e 19 (giovedì);
  • novembre 2023: 16 (giovedì), 17 (venerdì) e 20 (lunedì);
  • dicembre 2023: 18 (lunedì), 19 (martedì) e 20 (mercoledì).

L’accordo tra INPS e Banca d’Italia sembra avere soddisfatto il  forum delle Associazioni familiari; infatti, lo scorso 13 luglio 2023 Adriano Bordignon, presidente del forum, ha  commentato l’accordo tra l’Istituto e la Banca d’Italia, dicendosi soddisfatto perché l’istanza da loro presentata è stata accolta, che chiedeva proprio di:

Concordare le date dei pagamenti dell’assegno unico da luglio fino a dicembre.

Comunque, il presidente del Forum ha precisato che per quanto la strada intrapresa sia buona:

Non possiamo accontentaci solo di rimanere a galla, serve un piano strutturato per le politiche familiari, a cominciare da una revisione dell’assegno unico senza il freno dell’Isee e da una riforma fiscale che tenga finalmente conto della numerosità dei componenti del nucleo familiare, non solo per ridare potere di acquisto alle famiglie, ma anche per mettere le famiglie italiane nella condizione di essere realmente motore per tutto il Paese.