Opzione donna modificato? Tutte le novità

Il Governo, poco dopo un mese dal via libera alle domane, ha deciso di rivedere Opzione donna 2023, misura sperimentale che permette ad alcune categorie di lavoratrici di andare in pensione anticipata in maniera più “semplice”.

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Introdotta in via sperimentale con la Legge di Bilancio 2023, la misura che permette – con requisiti ben ridotti rispetto a quelli previsti per la pensione anticipata ordinaria – ad alcune lavoratrici di accedere al trattamento pensionistico anticipato, è appena stata rivista.

È passato circa un mese dall’avvio delle domande e il Governo Meloni sembrerebbe intenzionato a rivedere alcuni punti relativi a Opzione Donna.

Modifiche che riguarderebbero l’eliminazione del criterio dei figli e anche rivedere l’età minima per accedere alla pensione anticipata. Vediamo dunque quali sono le possibili novità per l’accesso al trattamento pensionistico anticipato.

Opzione donna: quali cambiamenti?

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Si parla di diverse possibili modifiche alla misura sperimentale che prende il nome di Opzione Donna, misura che il Governo Meloni vorrebbe rendere ancora più accessibile alle lavoratrici, per esempio abbassando l’età minima.

Riguardo alle modifiche, non è ancora chiara la data di entrata in vigore; le opzioni sono due: o entreranno in vigore subito dopo essere state rese ufficiali oppure durante il prossimo anno. Per avere informazioni più certe e dettagliate, si dovrà attendere il prossimo decreto del ministero del Lavoro, con il quale verrà modificato il Reddito di cittadinanza. Ma quali sono le suddette modifiche di cui si parla?

Innanzitutto, potrebbero esserci più beneficiare di quanto previsto inizialmente, ovvero da circa 2.900 a ben 13.200. Per quanto invece riguarda i contributi, rimangono i 35 anni di età ma l’età pensionabile è stata posta ai 60. Non solo, ma l’età pensionabile verrebbe ridotta di un anno per ogni figlio, ma con un limite: quello di due anni. Se la lavoratrice richiedente ha dunque  un figlio l’età pensionabile sarà fissata ai 59, mentre con due figli o più, rimarrà a 58.

Si ricorda che come previsto fin prima delle modifiche a Opzione Donna, la pensione anticipata è rivolta alle lavoratrici cosiddette caregiver, le lavoratrice invalide al 74%, e le lavoratrici licenziate o dipendenti da imprese in crisi (unico caso oltre a quello già esposto in cui l’età pensionabile va automaticamente ai 58 anni).