Nuoro: evade dal carcere di massima sicurezza calandosi con le lenzuola

25/02/2023

Una notizia sconvolgente quella di stamani: il boss mafioso Marco Raduano è evaso dal carcere di massima sicurezza di Badu’ e Carros a Nuoro ed è fuggito. Il boss si è calato semplicemente con delle lenzuola dalla sua stanza ed è evaso.

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Il boss mafioso Marco Raduano, detto “Pallone”, originario di San Giovanni Rotondo (Foggia) di 40 anni, facente parte del clan dei Montanari della mafia garganica, è scappato ieri nella serata dal carcere di Massima Sicurezza nel quale era rinchiuso. Una notizia che sconvolge oggi alla luce dell’arresto di Messina Denaro avvenuto solo poche settimane fa.

Raduano è ora ricercato in tutta la Sardegna e sono stati istituiti diversi posti di blocco nelle strade principali e secondarie, nei porti e aeroporti. Il questore del capoluogo barbaricino Alfonso Polverino all’Ansa svela:

Appena la Polizia penitenziaria ci ha allertato dell’evasione, intorno alle 19, abbiamo avviato il piano anticrimine in provincia di Nuoro, avvisato tutte le Questure della Sardegna e la Polizia di frontiera nei porti e negli aeroporti dell’Isola. C’è un enorme dispiegamento di forze di Polizia e di uomini in tutta la regione, mentre la Polizia penitenziaria di Nuoro lavora sul fronte interno attraverso l’analisi di telecamere della casa circondariale e testimonianze.

Mafia: evade il boss del clan dei Montanari

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Raduano è stato condannato per traffico stupefacenti con aggravante di mafia, omicidio, reati contro la persona, contro il patrimonio e in materia di armi e stupefacenti ed era rinchiuso in regime di alta sicurezza 3. La condanna definitiva lo ha condannato a 19 anni di reclusione più tre anni di libertà vigilata.

Prima di oggi mai nessun detenuto era fuggito dal carcere di Badu ‘e Carros: qui sono detenuti diversi terroristi e mafiosi. Appare dunque ancora più assurda la fuga del boss, avvenuta prima delle 19. Si lamentano dei fatti le organizzazioni sindacali degli agenti di poliza penitenziaria:

Questa evasione nel disastrato sistema carcerario, è l’ennesima conferma dell’inadeguatezza, anche dello speciale circuito definito ad alta sicurezza – denuncia Gennarino De Fazio, segretario generale della Uilpa Polizia Penitenziaria – Un fatto che provoca come effetto collaterale l’inflazione della restrizione al carcere duro del 41-bis. Abbiamo organici della Polizia penitenziaria carenti di 18mila unità, equipaggiamenti inadeguati, sistemi tecnologici ed elettronici inesistenti o non funzionanti.