Novità decreto bonus: il governo li cancella?

Camilla Principi
  • Laureata in Scienze della Comunicazione pubblica e digitale
  • Laureata in Scienze della Politiche Relazioni Internazionali
20/02/2023

In queste ore è prevista l’apertura di un tavolo di confronto tra l’esecutivo e le categorie imprenditoriali che sono “toccate” dalla decisione del decreto legislativo sulla cessazione dei crediti e gli aiuti  per le imprese, attivati durante il lockdown.

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Il settore chiede la possibilità per le banche di usare i versamenti F24 dei clienti per compensare i crediti fino ad ora erogati. Ma da parte del governo arriva la rinuncia di modificare il decreto legislativo, ma si dicono comunque aperti ad un dialogo.

Il governo apre un tavolo di confronto con le imprese

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Sembrerebbe che il governo sia aperto al dialogo con tutte le parti per quel che concerne il decreto sui superbonus, il vertice sottolinea che non ci saranno modifiche del decreto legge che blocca cessioni e sconti in fattura dei bonus edilizi, superbonus ma ribadiscono che sono aperti al dialogo e al confronto con il settore coinvolto, soggetti finanziari e categorie imprenditoriali. Altre fonti sostengono che il dl non cambierà, ma che i tecnici sono a lavoro per studiare formule che riescano a risolvere il problema dei crediti incagliati.

Al tavolo di confronto presenti anche l’Abi, in rappresentanza del sistema bancario; Cdp, come braccio operativo economico ma anche per il suo ruolo di controllo di Poste; Sace. Il decreto ha già sancito la linea di demarcazione dell’intervento: stop alla cessione dei crediti futuri per facilitare lo smaltimento di quelli passati.

Tavolo di confronto: ecco le proposte

Per quanto riguarda la prima proposta si parla di cartolarizzazione, uno strumento di mercato che ha lo scopo di create dei titoli basatisui crediti emessi, idonei ad essere emessi sul mercato finanziario. La seconda proposta prevede la compensazione dei crediti e i debiti fiscali, strumento di finanza pubblica. Mentre la prima ha un flusso molto più lungo e questo potrebbe portare a problemi di attuazione della misura, la seconda potrebbe essere considerata migliore in quanto si chiede al governo di sollecitare l’acquisto di crediti da società pubbliche controllate dallo stato.