‘Ndrangheta: boss fugge dai domiciliari nel Milanese

01/02/2023

Nelle ultime ore nel Milanese è allerta massima: un killer della ‘Ndrangheta è evaso dai domiciliari riuscendo a manomettere il braccialetto elettronico. I carabinieri lo stanno cercando dopo che il boss mafioso è evaso nella serata del 30 gennaio dalla casa dove scontava la pena.

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Era condannato per associazione mafiosa Massimiliano Sestito, di 52 anni, che è evaso nella serata del 30 gennaio dall’abitazione dove stava scontando gli arresti domiciliari. L’uomo si trovava a Pero, in provincia di Milano, quando secondo le ricostruzione degli inquirenti sarebbe riuscito a manomettere il braccialetto elettronico e quindi a fuggire.

Sestito era condannato per due omicidi, uno ai danni di un appuntato dei carabinieri nel 1991, Renato Lio, e l’altra per un boss, Vincenzo Femia, nel 2013, ed era ritenuto affiliato alla ‘Ndrangheta catanzarese. L’uomo era uscito dal carcere di Terni il 12 gennaio scorso. Le indagini attualmente sono in carico ai Carabinieri di Milano.

Non è la prima evasione per Sestito che era già evaso nell’agosto del 2013, mentre era detenuto in regime di semilibertà concessa dal carcere romano di Rebibbia, catturato poi mentre si trovava in vacanza al mare nel Salernitano. L’uomo è ritenuto un esponente della cosca Iezzo Chiefari Procopio.

Pluriomicida evade nel milanese mentre era detenuto ai domiciliari

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L‘omicidio dell’appuntato dei Carabinieri era avvenuto a un posto di blocco a Soverato il 20 agosto 1991, quando Sestito sparò tre colpi all’uomo che si apprestava a perquisire l’auto sulla quale viaggiava con altri. L’uomo era stato latitante per circa un anno per poi essere finalmente arrestato e condannato all’ergastolo in primo grado nel 1993, pena poi ridotta a trent’anni, lo stesso anno, in Appello.

Uccise anche il boss Vincenzo Femia, di 76 anni, calabrese della cosca di San Luca, residente a Roma dov’era un volto ben noto della malavita. Gli sparò nove colpi sull’Ardeatina, nella capitale.

Sembra che le cause dell’assassinio siano legate a un vecchio conflitto per l’egemonia sul traffico di cocaina che per la prima volta si era spostato dalla Calabria a Roma. L’omicidio avvenne il 24 gennaio 2013. Nel 2021 Sestito fu condannato all’ergastolo nel processo di Appello ter, dopo due rinvii della Cassazione.