Migranti, l’Italia sostenuta dai Paesi del Mediterraneo: la dichiarazione

13/11/2022

Continua a tenere banco la situazione di emergenza sull’accoglienza e il ricollocamento dei migranti che sbarcano sulle coste italiane e che dovrebbero poi essere “ridistribuiti” tra i vari paesi dell’Unione Europea. L’Italia, insieme agli altri paesi del Mediterraneo (Malta, Cipro e Grecia) ha firmato una dichiarazione congiunta in cui chiede il rispetto degli accordi. 

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Non si placa la tensione all’interno dell’Unione Europea sulla questione dell’accoglienza e del ricollocamento dei migranti, che continuano a sbarcare sulle coste italiane, portati in salvo dalle Ong – di bandiera diversa – che operano nel Mediterraneo con l’obiettivo di poter salvare più vite possibili visti i continui naufragi e le situazioni di emergenza che si vivono al largo delle nostre acque territoriali.

In seguito al botta e risposta tra Italia e Francia, è stata firmata una dichiarazione congiunta da parte dell’Italia e degli altri Paesi del Mediterraneo – Cipro, Grecia e Malta – che hanno definito come “increscioso e deludente” il mancato rispetto della ricollocazione dei migranti tra i vari stati dell’Ue. I paesi di “primo sbarco”, inoltre, hanno sottolineato la necessità di un intervento sulla politica europea, che spinga nella direzione della solidarietà e della responsabilità di tutti i paesi membri.

Italia, Grecia, Malta e Cipro: la dichiarazione congiunta

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I quattro paesi del Mar Mediterraneo hanno chiesto che i paesi dell’Unione Europea possano esercitare un controllo sulle Ong che battono la propria bandiera e hanno chiesto che adempiano agli obblighi previsti dalla loro giurisdizione. La posizione di Italia, Grecia, Malta e Cipro è stata molto chiara:

Non possiamo sottoscrivere l’idea che i Paesi di primo ingresso siano gli unici punto di sbarco europei possibili per gli immigrati illegali. Soprattutto quando ciò avviene in modo non coordinato sulla base di una scelta fatta da navi private, che agiscono in totale autonomia rispetto alle autorità statali competenti.

Tra i Paesi che si affacciano sul Mar Mediterraneo, l’unica nazione a non aver firmato la dichiarazione congiunta è stata la Spagna. La posizione di Madrid è quella di non sostenere proposte che “premierebbero i Paesi che non rispettano i loro obblighi in materia di diritto internazionale e che andrebbero a discapito di quelli che, come la Spagna, rispettano i loro obblighi internazionali”.