“Messina Denaro nuovi segreti: trovato il secondo nascondiglio”
Il secondo bunker di Matteo Messina Denaro è stato scovato nelle ultime ore dagli inquirenti grazie a una segnalazione confidenziale. La stanza segreta era dietro un armadio, nascosta da un fondo scorrevole coperto dagli abiti. Qui il boss conserva gioielli e pietre preziose.
Nelle ultime ore è stato ritrovato il secondo bunker di Matteo Messina Denaro. Non c’erano mobili che fanno pensare che abbia alloggiato qui, ma solo gioielli, pietre preziose e argenteria trovati dagli investigatori e di cui ora si indagherà la provenienza. I carabinieri e il Gico della Guardia di Finanza l’hanno scoperta questa mattina, attraverso una segnalazione confidenziale.
Il bunker si trovava in un appartamento al piano terra di una palazzina di Campobello di Mazara, il paesino in cui il boss ha abitato almeno nell’ultimo anno. Il secondo bunker si trovava a meno di un chilometro dall’abitazione dove stava il boss che è stata acquistata da Andrea Bonafede, il geometra che ne ha coperto l’identità, a giugno del 2022.
All’interno della stanza segreta sono state trovate varie carte – ora al vaglio dei carabinieri del Ros – e molte scatole vuote, forse fatte sparire per tempo.
Matteo Messina Denaro, trovato il suo secondo nascondiglio, molte carte sono sparite
Il bunker si trova nell’abitazione di Errico Risalvato, già indagato e assolto per associazione mafiosa, fratello di Giovanni, che ha scontato 14 anni per associazione mafiosa, intercettato dagli inquirenti e fedelissimo al boss:
Gliel’ho detto un mare di volte! – diceva, non sapendo di essere intercettato, a un altro uomo d’onore – Me ne vado con lui! Me ne sto fregando! Tanto a mio figlio non manca niente! Mia moglie lo stipendio ce l’ha…e io sono dell’avviso, Maurì, meglio un giorno da leone che cent’anni da pecora!
Matteo Messina Denaro aveva risposto:
Io ti ringrazio …e so che lo fai con tutto il cuore, però mi puoi aiutare di più da lì che… aiuto non me ne puoi dare, da lì mi puoi aiutare.
Era invece incensurato Giovanni Luppino, l’agricoltore che si occupava di fare da autista al boss . Proprio lui l’ha accompagnato alla clinica Maddalena dove entrambi, lunedì, sono stati arrestati.