Meloni sull’arresto del boss: “Giornata storica”

17/01/2023

Una notizia straordinaria ieri ha svegliato l’Italia: dopo 30 anni di latitanza è stato arrestato il boss mafioso Matteo Messina Denaro. Un importante passo nella lotta contro la mafia, che è stato commentato da Giorgia Meloni e da altri rappresentanti del governo.

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Dopo aver ricevuto la notizia dell’arresto del boss Matteo Messina Denaro, la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in Procura a Palermo ha incontrato il procuratore capo Maurizio De Lucia e l’aggiunto Paolo Guido che hanno coordinato l’indagine dei Ros dei carabinieri.

Meloni e il sottosegretario alla Presidenza Alfredo Mantovano hanno fatto tappa davanti alla stele di Capaci che ricorda il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli agenti della scorta Rocco Dicillo, Antonio Montinaro e Vito Schifani, che qui persero la vita. Meloni ha commentato:

Penso fosse doveroso, è un po’ come dire che qualcuno ha raccolto quel testimone e la guerra va avanti. E’ una giornata storica, un giorno di festa per le persone per bene, per le famiglie delle vittime della mafia, perché il sacrificio di tanti eroi non era vano. Mi piace immaginare che questo possa essere il giorno nel quale viene celebrato il lavoro degli uomini e delle donne che hanno portato avanti la guerra contro la mafia. Ed è una proposta che farò.

Giorgia Meloni in visita alla stele di Capaci commenta l’arresto di Messina Denaro

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La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha poi aggiunto:

Un messaggio alla parte sana di Palermo, come quelli che davanti alla clinica hanno applaudito all’arresto di Messina Denaro? Non verranno lasciati soli, il messaggio è di continuare a credere che lo Stato può dare risposte migliori, che lo Stato c’è, si occuperà di loro, faremo del nostro meglio perché non debbano mai trovarsi nella disperazione di dover fare una cosa che non vogliono mai fare. Ma devono avere anche l’alternativa e noi dobbiamo costruire l’alternativa, dobbiamo fare tutto quello che possiamo, perché quello è lo strumento più efficace nella lotta al cancro della mafia.

Presto è giunto anche il commento del ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, in visita alla caserma del Ros a Palermo:

Vivo l’emozione di essere il ministro che ha visto compiersi l’ultimo grande arresto di un grande boss di mafia e penso a più di 30 anni fa, allorquando muovevo i primi passi nell’amministrazione dell’Interno, nei giorni in cui si verificavano gli episodi peggiori della guerra di mafia. Penso alla fortuna di oggi, vivere da ministro dell’Interno questa giornata che mi ripaga dell’indignazione di quei giorni.