Mai più smartphone in classe: confermato il divieto

Appena confermato il divieto del quale già si parlava relativo al divieto di utilizzare smartphone nelle scuole, a meno che non sia espressamente richiesto dall’insegnante per finalità didattiche. Il documento del ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ribadisce la dannosità dell’uso dei telefoni in classe, vietandone l’utilizzo, senza però porre alcuna sanzione.

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Negli ultimi anni l’utilizzo degli smartphone anche da parte dei giovanissimi è stato riconosciuto come un problema da non sottovalutare, e non mancano prove che ne attestino le conseguenze negative sulla salute, sulla concentrazione e sull’attenzione. Non solo, ma i cellulari di ultima generazione permettono di accedere a internet e dunque a contenuti di ogni tipo, che alle volte possono essere particolarmente devianti.

Non mancano iniziative per proteggere specialmente i più giovani da un uso incontrollato e dannoso degli smartphone, come ad esempio l’iniziativa di alcuni genitori che il mese scorso hanno ideato un patto digitale “collettivo” in cui si decide che i ragazzi dovranno aspettare almeno fino ai 13 anni per avere il loro primo smartphone.

Assicurarsi che i ragazzi limitino l’utilizzo dei telefoni specialmente se e quando a scuola è anche tra le volontà del ministro dell’Istruzione e del Merito, il quale ha appena ribadito il divieto già introdotto.

“Il cellulare distrae e manca di rispetto”: il divieto nelle scuole

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A meno che non sia per motivi didattici, il cellulare in classe sarà ufficialmente vietato. Questa la decisione già annunciata e ora ribadita nella nuova circolare diffusa proprio oggi dal ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, il quale ha ricordato come il divieto esista in realtà dal 2007. Nessuna sanzione comunque, ma deve essere sviluppato un maggior “senso di responsabilità”.

Il ministro Giuseppe Valditara ha precisato quanto importante sia che il divieto venga rispettato, invitando gli istituti a essere più severi se necessario perché, ha commentato il ministro:

L’interesse delle studentesse e degli studenti, che noi dobbiamo tutelare, è stare in classe per imparare. L’interesse comune che intendo perseguire è quello per una scuola seria, che rimetta al centro l’apprendimento e l’impegno. La scuola deve essere il luogo dove i talenti e la creatività dei giovani si esaltano, non vengono mortificati con un abuso reiterato dei telefonini. Invitiamo le scuole a garantire il rispetto delle norme in vigore e a promuovere, se necessario, più stringenti integrazioni dei regolamenti e dei Patti di corresponsabilità educativa, per impedire nei fatti l’utilizzo improprio di questi dispositivi.