INPS, pensioni: si sblocca il Bonus Maroni, cosa prevede e come richiederlo

È terminata l’attesa per il cosiddetto bonus Maroni, incentivo introdotto dalla legge di bilancio 2023 e cui decreto attuativo è appena stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Ecco a chi è rivolto e cosa prevede.

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Era previsto a gennaio il decreto attuativo che avrebbe dato ufficialmente il via al cosiddetto Bonus Maroni, incentivo introdotto con la Legge di Bilancio 2023 e gestito dall’INPS (Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale).

Come altri Bonus introdotti dall’ultima legge di Bilancio, anche il Bonus Maroni – nonostante fosse confermato – rimaneva “fermo”. È invece dallo scorso 12 maggio che in Gazzetta Ufficiale è stato pubblicato il decreto attuativo per il Bonus Maroni: da meno di una settimana, dunque, il via alla possibilità di accedere al Bonus. Vediamone la natura e a chi si rivolge.

Bonus Maroni: cos’è e chi può richiederlo

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Innanzitutto, vediamo cosa prevede l’incentivo, introdotto dalla Legge di Bilancio 2023: il Bonus Maroni permette ad alcuni soggetti di avere un aumento dello stipendio.

Tali soggetti sono coloro che nonostante abbiano maturato i requisiti per andare in pensione con la Quota 103 (62 anni d’età e 41 anni di contributi) decidano di restare al lavoro, dunque rimandano l’uscita.

In tal caso il datore di lavoro piuttosto che versare la contribuzione all’INPS farà arrivare l’importo direttamente nella busta paga del dipendente.

È il decreto attuativo appena pubblicato che permette di avere tutti i dettagli relativi al bonus Maroni, il quale come anticipato si rivolge ai lavoratori che posticipino l’uscita, anche se potrebbero andare in pensione con la Quota 103.

Per accedere all’incentivo il lavoratore dovrà comunicare all’INPS la scelta di rimanere a lavoro e sarà l’ente a certificare, entro 30 giorni, l’effettiva maturazione dei requisiti.

Sempre l’INPS comunicherà al datore di lavoro il rispetto dei requisiti e fornirà all’ultimo le istruzioni operative tramite apposite comunicazioni.

L’aumento che il dipendente potrà ricevere grazie al Bonus Maroni sarà circa del 10% rispetto all’attuale valore della busta paga.

Quando poi il lavoratore andrà difatti in pensione, riceverà l’importo del trattamento maturato alla data della prima scadenza utile per il pensionamento.

Se per i dipendenti cambia poco – e in positivo – una volta dopo avere richiesto il Bonus Maroni, per i datori di lavoro non esiste cambiamento alcuno: essi dovranno solo attenersi alla guida INPS per versare l’importo al dipendente invece che all’Istituto.