In Italia stipendi precipitati? Dal 2008 salari scesi di 12 punti

Da quanto emerso dal nuovo rapporto dell’Organizzazione internazionale del lavoro (Ilo), i salari reali in Italia, dal 2008, hanno perso ben 12 punti; da questo punto di vista, il Bel Paese si conferma come il peggiore tra i Paesi del G20.

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Tra i Paesi del così chiamato G20, ovvero il forum che dal 2009 riunisce Arabia Saudita, Argentina, Australia, Brasile, Canada, Cina, Francia, Germania, Giappone, India, Indonesia, Italia, Messico, Regno Unito, Repubblica di Corea, Russia, Sud Africa, Stati Uniti, Turchia e Unione europea, l’Italia è stato visto essere il peggior Paese a livello di salari.

Quindi tra i Paesi che fanno parte del principale forum di cooperazione economica e finanziaria a livello globale, l’Italia è all’ultimo posto per quanto riguarda i salari reali. È stato il nuovo rapporto dell’Organizzazione internazionale del lavoro (Ilo) a mostrare come dal 2008 fino al 2022 invece che aumentare, gli stipendi in Italia siano diminuiti.

La diminuzione dei salari reali in Italia

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L’Organizzazione internazionale del lavoro (Ilo) cioè l’Agenzia specializzata delle Nazioni Unite sui temi del lavoro e della politica sociale, ha appena diffuso nuovi dati riguardo la situazione retributiva in alcuni Paesi del G20.

Tra gli ultimi eventi che hanno messo alla prova il mondo, dalla pandemia, alle tensioni politiche, alle guerre, il costo della vita è aumentato, ma i salari no. Anzi, sono diminuiti.

Nello specifico, i salari reali in Italia sono più bassi del 12% rispetto al 2008. Il Rapporto mondiale sui salari 2022/23 dell’ILO, analizza ‘L’impatto dell’inflazione e del Covid-19 sui salari e sul potere d’acquisto’ e “male” come l’Italia solo Giappone e Regno Unito.

Rispetto al 2008, in Italia c’è stata una diminuzione dei salari reali del 12%, in Giappone invece del 2% e nel Regno Unito del 4%. Ciò che emerge è dunque la difficoltà del Bel Paese a stare “al passo” con l’avanzare di un mondo sempre più costoso, dove l’economia governa mentre priva i cittadini della tranquillità che invece loro spetterebbe.

Nonostante si lavori spesso è complesso arrivare a fine mese, eppure proposte come il salario minimo, com’è appena successo, faticano ad avere successo. E se dal 2008 gli stipendi si sono abbassati del 12%, quanto altro potranno perdere i lavoratori, mentre non si assicura loro alcun tetto minimo?