Il più grande abbattimento di lupi degli ultimi tempi ha avuto inizio

In Svezia ha appena preso il via l’abbattimento più numeroso che sia avvenuto negli ultimi tempi. Sono i lupi, predatori che stanno diffondendo timore, ad essere nel mirino dei cacciatori per la gioia degli allevatori e l’indignazione degli animalisti.

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Una scelta che ha fatto storcere il naso a molti ma che è reputata “necessaria” dal governo svedese così come da chi ne gioverà: si tratta del via alla caccia ai lupi, una delle maggiori mai avvenute negli ultimi anni. In Svezia, i predatori sono aumentati a tal punto da fare preoccupare il governo, il quale ha adottato un provvedimento di certo cruento ma che pare essere l’unico possibilmente efficace:

La caccia è assolutamente necessaria per rallentare la crescita del numero di esemplari. Il branco di lupi è il più numeroso che abbiamo avuto nei tempi moderni.

Così spiega la scelta di abbattere 75 dei 460 esemplari che esistono in Svezia Gunnar Glöersen, manager presso l’Associazione dei cacciatori svedesi.

Abbattimento dei lupi: il rifiuto degli attivisti

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Molte organizzazioni si sono immediatamente attivate contro quella che oggi è realtà da quando era solamente una proposta. Secondo chi si oppone a quella che è una vera e propria strage di esemplari di predatori, un tempo tra l’altro in via d’estinzione, uccidere i lupi non è realmente una necessità. Basti pensare che la popolazione di lupi nel Paese è in realtà ben più bassa che in paesi come la stessa Italia, in cui dall’ultimo censimento avvenuto nella primavera del 2021, ne sono risultati circa 3.300.

I dettami del governo svedese prevedono di optare per l’abbattimento così da diminuire la popolazione di lupi nel Paese, assicurando agli agricoltori maggiore protezione e meno rischi per il bestiame. L’unico limite da rispettare è quello di non uccidere più di 75 esemplari su un totale, appunto, di 460.

Il recente via libera all’abbattimento deciso dalla Svezia preoccupa e non poco attivisti e ambientalisti. L’opinione di Marie Stegard, presidente del gruppo anti-caccia Jaktkritikerna, esprime bene il pensiero diffuso tra chi ha provato indignazione alla notizia dell’abbattimento:

I lupi come i principali predatori nella catena alimentare sono un prerequisito per la biodiversità. L’uccisione di un quarto della popolazione attraverso la caccia ha conseguenze negative per gli animali e la natura. È disastroso per l’intero ecosistema. L’esistenza dei lupi contribuisce a una vita animale e vegetale più ricca. La sopravvivenza umana dipende da ecosistemi sani.