Il Governo commissiona l’INPS: cosa cambia e perché molti si oppongono

Il Cdm ha appena approvato un nuovo decreto nel quale, tra le altre modifiche, vi sono interventi sull’assetto si Inps e Inail che hanno però immediatamente generato polemiche.

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Con il nuovo decreto-legge approvato dal Consiglio dei Ministri si sono generate diverse polemiche, specialmente per la notizia della modifica apportata all’assetto societario di Inps e Inail.

Ciò significa che, con il “riordino” Inps e Inail si rivedrà la governance e vi sarà l’abolizione della figura del vicepresidente. Non solo, da quanto si apprende finora verranno apportate modifiche anche per quanto riguarda la disciplina del direttore generale.

Ci si aspetta dunque una nuova nomina dei presidenti al posto degli attuali Pasquale Tridico e Franco Bettoni, mentre il PD critica duramente:

Il decreto legge approvato oggi dal governo Meloni è un marchingegno costruito solo per mettere le mani subito su Rai, Inps e Inail. È una indecenza, una forzatura gravissima e senza precedenti che non può essere avallata in alcun modo.

Il nuovo decreto legge: cosa cambia per gli enti pubblici previdenziali italiani

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Il decreto-legge appena approvato e che è stato duramente criticato tano da partiti politici quanto dai sindacati, apporta cambiamenti all’Inps (Istituto nazionale previdenza sociale) e all’Inail (Istituto nazionale per l’assicurazione contro infortuni sul lavoro) che permetteranno al Governo di effettuare diversi cambiamenti e giustificare i commissariamenti, viste le modifiche alla gestione societaria (governance).

Ciò significa innanzitutto che gli attuali presidenti degli istituti, Pasquale Tridico e Franco Bettoni, saranno sostituiti con altri nomi scelti direttamente dal Governo: dopo 10 giorni dall’entrata in vigore del decreto-legge saranno scelti due commissari straordinari i quali rimarranno in carica fino a quando non saranno nominati i due nuovi presidenti.

Una scelta atipica e criticata in quanto solitamente il commissariamento avviene in casi urgenti, dove vi sono problemi per il funzionamenti degli enti pubblici; tale però è la scelta del Governo, come viene precisato nel comunicato di Palazzo Chigi:

In relazione alla governance degli enti previdenziali pubblici, si abolisce la figura del Vicepresidente, si prevede una modifica dei poteri del Presidente, che propone la nomina del Direttore generale (prima appannaggio del consiglio di amministrazione) e si prevede una modifica della disciplina del Direttore generale, stabilendo che lo stesso sia nominato dal c.d.a. su proposta del Presidente, duri in carica 4 anni (in allineamento con tutti gli altri organi, anziché 5) e sia scelto con procedura comparativa di interpello, come per i dirigenti della pubblica amministrazione, anziché tra i dirigenti interni o tra gli esperti della materia. In via di prima applicazione al fine di procedere agli adeguamenti dei regolamenti organizzativi e interni degli enti, si prevede che entro 10 giorni dall’entrata in vigore del decreto-legge sia nominato un Commissario straordinario, con la conseguente decadenza dei presidenti, dei vicepresidenti e dei consigli di amministrazione.