Il Decreto carburanti è legge: cosa cambia?
Sergio Mattarella ha appena firmato il discusso decreto carburanti, che oggi sarà pubblicato in Gazzetta Ufficiale. I gestori avranno un mese di tempo per adattarsi, pena salate multe e sospensioni delle attività; essi si trovano inoltre in disaccordo con le scelte del Governo e, infatti, hanno già indetto uno sciopero.
Il Presidente dell Repubblica Sergio Mattarella ha, questa mattina, firmato il discusso decreto carburanti varato dal consiglio dei Ministri martedì scorso.
La reazione di chi lavora nel settore è stata contraria fin da subito alle decisioni del Governo, tanto che pochi giorni dopo è stata diffusa una nota dalle associazioni Faib-Confesercenti, Fegica e Figisc-Confcommercio in cui si apprendeva dello sciopero previsto per il 25 e il 26 gennaio.
Ieri invece dopo il vertice a Palazzo Chigi con i sindacati dei gestori dei distributori, questi ultimi hanno deciso di mettere “un pausa” il suddetto sciopero in attesa di leggere il testo del decreto.
Nel frattempo il decreto dopo la recente firma di Sergio Mattarella, sarà pubblicato in Gazzetta Ufficiale e le norme entreranno ufficialmente in vigore da domenica.
Decreto carburanti: cosa prevede?
Domani entreranno in vigore le nuove norme decise dal Governo e delle quali molti gestori sono tutt’altro che favorevoli. Comunque nei distributori dovranno essere seguite le nuove direttive, altrimenti si rischiano multe fino a 6mila euro.
Il testo del provvedimento licenziato dal Consiglio dei Ministri e che è in fase di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale dà innanzitutto il via alla “trasparenza” sui prezzi di benzina e gasolio; i gestori dei distributori avranno 30 giorni di tempo per rispettare l’obbligo di esporre un cartello che che riporti il prezzo medio dei carburanti calcolato di giorno in giorno dal ministero per le Imprese.
Torna poi il bonus di 60 euro per abbonamento trasporti ma per chi ha redditi inferiori a 20mila euro (prima la soglia era invece fissata a 35mila euro). Negli impianti di carburante in cui non saranno esposti i prezzi, i gestori rischiano multe che vanno dai 500 a 6mila euro. Non solo, ma il testo del decreto specifica che:
Dopo la terza violazione può essere disposta la sospensione dell’attività per un periodo non inferiore ai sette giorni e non superiore ai 90 giorni.