Il costo del caro energia: spesi 50 miliardi in tre mesi

La guerra tra Russia e Ucraina non sta causando solo innumerevoli vittime, ma anche un rincaro folle dell’energia. Quest’anno l’aumento delle bollette energetiche sta pesando tantissimo sui risparmi di aziende e cittadini, e si calcola che in soli tre mesi siano stati spesi 50 miliardi.

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Il rincaro dell’energia è ora tangibile, anzi misurabile in cifre ben precise: dopo quasi tre anni di crescita costante la tendenza si inverte con una riduzione di oltre 50 miliardi di euro. Una cifra da capogiro, che vede una diminuzione del 2,4% in appena tre mesi: a luglio l’ammontare delle riserve delle famiglie e delle imprese depositate nelle banche del Paese era a quota 2.097 miliardi, mentre a ottobre si sono toccati i 2.047 miliardi.

Una cifra destinata ancora a scendere se i rincari delle bollette non saranno fermati. I dati provengono da una analisi del Centro studi di Unimpresa, il cui presidente Giovanna Ferrara commenta:

Quella che abbiamo sotto gli occhi è la fotografia di una situazione drammatica che noi, purtroppo, avevamo prospettato da tempo, stanno venendo meno le forze e la liquidità, sia per le famiglie sia per le imprese, specie quelle più piccole. I costi sono insostenibili, le bollette energetiche non più gestibili. Ecco perché, chi ha la possibilità attinge alle proprie riserve. Al governo riconosciamo l’impresa di aver confezionato una legge di bilancio comunque positiva e in tempi brevissimi, tuttavia segnaliamo l’urgenza di avviare un piano straordinario di interventi pubblici e di sostegni a partire da gennaio.

Caro energia: nelle banche depositate 50 miliardi in meno

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Secondo il Centro studi di Unimpresa, che ha osservato i dati della Banca d’Italia, si registra un calo di 50 miliardi (-2,4%) nei mesi da luglio a ottobre. Un dato che non si registrava da oltre due anni, dopo un lungi periodo di crescita costante, e con i costanti aumenti si prevede una situazione sempre peggiore.

In particolare si registra un calo drastico di denaro depositato nei conti correnti di aziende e cittadini, con il saldo totale che prima era in costante aumento: da 1.182 miliardi a fine 2019, a 1.349 miliardi a fine 2020, a 1.449 miliardi a ottobre 2021 e a 1.480 miliardi a dicembre 2021, e ancora in aumento fino a 1.497 miliardi fino a luglio 2022. Poi una perdita di 45 miliardi (-3,0%) a 1.452 miliardi toccati a ottobre scorso.