Giuliano De Seta, 18enne morto da stagista: nessun risarcimento per la famiglia

Camilla Principi
  • Laureata in Scienze della Comunicazione pubblica e digitale
  • Laureata in Scienze della Politiche Relazioni Internazionali
06/01/2023

Ceggia, provincia di Venezia un’altra tragedia si è consumata. Il ragazzo che è stato schiacciato da una lastra d’acciaio a settembre ancora non ha avuto giustizia. Sembrerebbe che il processo non inizierà prima di febbraio.

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La provincia di Venezia è nota per essere al secondo posto per numero di decessi sul lavoro. Soltanto qualche mese fa si era consumata un’altra tragedia, quella che coinvolgeva Giuliano De Seta, 18 enne che stava svolgendo l’alternanza scuola lavoro, e che ha trovato la morte a causa di una lastra d’acciaio di circa mille chili che gli è crollata addosso.

Da quel giorno ancora non è stata fatta giustizia per Giuliano e la sua famiglia. Ad oggi l’unica cosa chiara è la causa della morte, schiacciamento. Mentre ci si interroga ancora sul perché della caduta della lastra. Questo quesito è stato posto proprio al ctu, l’ingegner Franco Curtarello, incaricato di redigere la perizia e ricostruire la dinamica dell’accaduto.

Purtroppo il risarcimento alla famiglia non è previsto, in quanto l’Inail stabilisce che chi è stagista non ne ha diritto a meno che non sia capofamiglia, cosa che a 18 anni, senza nemmeno aver concluso gli studi, è praticamente impossibile.

Tragedia Giuliano De Seta: la data della prima udienza

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La prima udienza si terrà proprio il 10 marzo, la pm Antonia Sartori ha iscritto nel registro degli indagati il titolare e il responsabile della sicurezza della BC service, il tutor scolastico e la preside dell’istituto. Fino ad ora sono state mosse soltanto delle ipotesi che dimostrerebbero soltanto le criticità riguardo alle condizioni di sicurezza dell’impresa.

Un testimone oculare c’è, ma sostiene di averlo perso di vista per qualche minuto e proprio in quei cinque minuti si sarebbe consumata la disgrazia, preceduta da un rumore secco e metallico. Ma che cosa ha provocato il distaccamento della lastra? 

A quanto dichiarato la lastra sarebbe dovuta essere agganciata al carroponte che la sorreggeva, come da normativa sulla sicurezza, ma allora come è stata provocata la caduta? Impossibile pensare che il blocco di 10 quintali possa essere stato sbilanciato da Giuliano che ci stava lavorando, come provato anche dalla simulazione, in quanto per riuscire a spostarlo ci vogliono almeno tre persone e comunque con immane fatica ci riuscirebbero. La circostanza più realistica sembra essere che una volta posizionata la lastra sui cavalletti sia stata sganciata dalle catene azionando il carroponte, provocando lo sbilanciamento e poi la caduta. Ma chi ha azionato il carroponte schiacciando il bottone sul telecomando?

Le domande alle quali trovare una risposta sono ancora molte, per questo gli inquirenti stanno indagando. A marzo si terrà il processo, sperando che i responsabili paghino per la morte prematura del ragazzo.