C’è Posta per Te nella bufera: Mediaset a rischio

L’ episodio di C’è Posta per Te andato in onda il 7 gennaio è stato segnalato all’Agcom (autorità per le garanzie nelle comunicazioni) per i contenuti e i messaggi definiti “Inaccettabili”. Ora non solo Mediaset rischia una multa molto salata, ma l’Agcom potrebbe disporre la sospensione dell’attività.

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Che nel 2023 si vedano ancora normalizzati alcuni atteggiamenti in televisione è scandaloso, ed è stato questo il pensiero di molti dopo una puntata andata in onda del noto programma condotto da Maria De Filippi, C’è Posta per Te.

È stata la ONG Differenza Donna (la quale da luglio 2020 gestisce il 1522, ovvero il numero nazionale antiviolenza e e antistalking attivato nel 2006 dal Dipartimento per le Pari Opportunità) a muovere i primi passi per segnalare la puntata del noto programma andata in onda il 7 gennaio in cui protagonisti erano Stefano e Valentina, coppia in cui esistono e sono esistiti violenze e abusi.

La retorica utilizzata per raccontare la storia (tossica) tra i due è stata però preoccupante, perché come ben sottolineano da Differenza Donna:

Ha riprodotto e legittimato in un vasto pubblico trattamenti inaccettabili.

La denuncia della ONG, si chiede l’intervento dell’Agcom

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L’ONG Differenza Donna non ha ignorato quel che in molti hanno criticato, ovvero un contenuto inaccettabile andato in onda in un programma molto noto. L’organizzazione ha dunque segnalato all’Agcom (Autorità per le garanzie nelle comunicazioni) la puntata di C’è Posta per Te del 7 gennaio 2023.

L’Agcom ha infatti il compito di regolamentare e vigilare i settori delle comunicazioni per proteggere e tutelare gli utenti; e da quanto denuncia l’organizzazione, è necessario un intervento dopo ciò che è accaduto, perché:

C’è posta per te inscena misoginia senza un intervento da parte della conduttrice.

La Ong spiega nel dettaglio come la trasmissione abbia:

Divulgato la storia di una relazione sentimentale connotata da sopraffazione, denigrazione e mortificazione dell’uomo sulla donna, rappresentando una dinamica misogina delle relazioni in assenza di qualsivoglia intervento correttivo da parte della conduttrice.

Video ed estratti della puntata si sono velocemente diffusi sui social e ora, oltre l’indignazione di molti utenti, seguiranno conseguenze non indifferenti visto come Mediaset, se reputata colpevole dall’Agcom, non solo potrebbe essere multata ma se l’Autorità volesse, potrebbe anche disporre una sospensione dell’attività fino a un massimo di 6 mesi.