Carlotta Rossignoli laureata a 23 anni in medicina: le proteste dei compagni

04/11/2022

Modella e già dottoressa, per Carlotta Rossignoli la laurea in Medicina è stato un vero e proprio record, raggiunto all’età di 23 anni. Già premiata a 17 anni dal Capo dello Stato Sergio Mattarella, i compagni di corso hanno subito sollevato diversi dubbi sulla possibilità che la ragazza sia riuscita a laurearsi in così breve tempo. 

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Quello di Carlotta Rossignoli può essere considerato un record di diligenza, impegno e talento. A soli 23 anni la studentessa veronese è riuscita a raggiungere un traguardo sognato e sudato: la laurea alla Facoltà di Medicina e Chirurgia San Raffaele Flavia Valtorta. Già soprannominata “la studentessa dei record”, il suo traguardo si è presto trasformato in polemica.

La 23enne modella e già dottoressa era già stata premiata dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. All’epoca Carlotta Rossignoli aveva 17 anni ed era stata premiata come migliore studentessa d’Italia. Un talento che i suoi compagni di università non sembrano averle riconosciuto, tanto che sono già scoppiate le polemiche!

Carlotta Rossignoli: le polemiche dei compagni di corso

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Se qualcuno si aspettava una raffica di complimenti per Carlotta Rossignoli deve assolutamente ricredersi. Da parte dei compagni di corso sono arrivate una serie di commenti, anche molto polemici, volti ad indagare su come abbia fatto la 23enne a laurearsi così in fretta. Le critiche arrivato da un fatto concreto: la studentessa, per ottenere la laurea in così breve tempo, ha dovuto anticipare gli esami del quinto anno. Questa pratica, però, di solito non è consentita.

“Vorremmo sapere come siano possibili queste eccezioni per certi studenti. Perché non ci è stata offerta la stessa possibilità? Come ha potuto fare più corsi di più anni insieme?”, hanno chiesto gli studenti di Medicina e Chirurgia, rivolgendosi direttamente al rettore della Facoltà. Non solo, gli studenti sembrano intenzionati, nel caso non ricevessero le risposte adeguate, anche a passare direttamente per le vie ministeriali, denunciando l’accaduto e i favoritismi che sarebbero stati fatti nei confronti della loro compagna di corso.