Bonus una tantum edicole 2023: cos’è e come ricbiederlo

Il 15 febbraio è stato ufficialmente dato il via alle domande per il contributo una tantum edicole, previsto dal fondo straordinario. Ecco chi può richiedere il contributo e come va compilata la domanda.

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Pochi giorni fa è stata ufficialmente aperta la possibilità di presentare la domanda per ottenere il contributo destinato a chi ha attività in cui si vendono giornali e riviste.

Il bonus, chiamato infatti “Una tantum edicole” prevede l’erogazione – appunto “Una tantum” – di 2mila euro, da investire nell’attività col fine di migliorarla. L’obiettivo primario della misura pensata dal Governo, che fa parte di una delle diverse agevolazioni tra quelle introdotte e quelle invece rinnovate per il 2023, è spronare i titolari a mettere in atto cambiamenti nei loro punti vendita che vedano protagonista la digitalizzazione.

Le risorse investite per il bonus vengono ripartite partendo dal Fondo straordinario per gli interventi di sostegno all’editoria e sarà possibile presentare le domande fino alle ore 17:00 del 15 marzo 2023.

Un mese di tempo esatto dunque per richiedere il contributo che consentirà a chi lo otterrà di abbracciare una transizione digitale la quale, spera il Governo, possa modernizzare l’intero settore.

Bonus edicole: come richiederlo?

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C’è tempo fino alle 17:00 del 15 marzo 2023 per presentare la domanda per il bonus una tantum edicole 2023, regolato dal decreto del Capo Dipartimento per l’informazione e l’editoria del 14 dicembre 2022.

È previsto l’invio di una sola domanda per impresa richiedente, solamente in via telematica e firmata digitalmente dal titolare di impresa individuale o socio titolare/legale rappresentante di società di persona.

A potere richiedere il bonus edicole sono le seguenti categorie: esercenti di attività commerciali che si occupino della vendita giornali, riviste e periodici e imprese di distribuzione della stampa che risiedono in Comuni con popolazione inferiore ai 5 mila abitanti.

Invece, i requisiti richiesti senza i quali non è possibile ottenere il contributo vengono elencati di seguito:

  • svolgere l’attività di rivendita esclusiva di giornali e riviste con codice ATECO 47.62.10 (codice di attività primario)
  • non essere titolare di redditi da lavoro dipendente;
  • dimostrare di avere la residenza fiscale in Italia e una stabile organizzazione sul territorio nazionale;
  • avere sede legale in uno Stato Ue o nel cosiddetto Spazio Economico Europeo;
  • risultare attivo all’interno del Registro delle Imprese (con i relativi codici ATECO ammessi all’agevolazione).