Aumento dei contagi in Cina: cosa farà l’Italia?

Nelle ultime ore sembra essere tornati indietro nel tempo, dopo che l’aumento dei contagi in Cina ha causato agitazioni e paure. La comunità internazionale teme per una possibile nuova ondata motivo per cui alcuni Paesi hanno già preso provvedimenti e l’Italia in primis ha già deciso come comportarsi.

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Ultimamente la pandemia sembra non preoccupare più nessuno, nonostante la situazione sanitaria nel luogo in cui tutto ha avuto origine sia sempre molto misteriosa. Fino a metà dicembre infatti, il Governo cinese dichiarava solo poche migliaia di nuovi contagi al giorno e quasi zero morti. Allo stesso tempo l’OMS parlava di dati tutt’altro che realistici e affidabili, finché la Cina non ha smesso di pubblicare dati sul Covid che in realtà sarebbero preoccupanti.

Una riunione sanitaria nazionale avvenuta in gran segreto ma dalla quale sembrerebbero trapelate delle informazioni, dimostra infatti tutt’altro. Pare che in Cina nelle prime settimane di dicembre i contagi siano stati molto numerosi: sarebbero state infettate ben 248 milioni persone.

Allora, cosa sta davvero accadendo? Il vero bilancio di contagi e morti effettive appare per ora difficile da definire e intanto la preoccupazione nel Bel Paese è aumentata dopo la notizia del volo giunto dalla Cina.

La scelta dell’Italia dopo il volo con passeggeri positivi

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Il 26 dicembre all’aeroporto di Milano Malpensa la Regione Lombardia ha deciso di effettuare tamponi ai passeggeri provenienti dalla Cina e quasi la metà di essi è risultata positiva al Covid.

Non appena appresa la preoccupante novità , il Governo ha optato per una misura che possa prevenire piuttosto che curare, imponendo tamponi per chiunque arrivi dalla Cina ma anche da Taiwan, dal Giappone, dall’India e infine dagli Stati Uniti.

Nonostante quel che sta accadendo in Cina, in realtà in Italia, dicono gli esperti, non c’è bisogno di allarmarsi perché la situazione è da tempo sotto controllo e le vaccinazioni aiutano a mantenere i contagi bassi. A tal proposito Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto superiore di sanità ed ex membro del Cts durante un’intervista per il Corriere della Sera, ha detto:

Non c’è ragione di preoccuparsi e di rinunciare a programmi di vacanze. Partite in tranquillità, con un occhio di riguardo per le persone anziane e i fragili che dovrebbero essere protetti con vaccino e uso di mascherina in situazioni di affollamento.

Nessun segnale di vero allarme dunque in Italia, semplicemente è bene rimanere sempre attenti, senza il bisogno di diffondere il panico perché non ce n’è ragione.