Attacchi anarchici e Cospito: governo sul piede di guerra

30/01/2023

Nel corso di questa settimana è salita alle stelle la tensione dopo la mobilitazione anarchica per Alfredo Cospito, con attentati a sedi diplomatiche, molotov contro un commissariato di polizia e altri attacchi. Ma il governo risponde con la linea dura.

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Sono tante le minacce che gli anarchici hanno lanciato per la liberazione del 55enne detenuto col 41 bis nel carcere di Sassari Alfredo Cospito. Ma la Presidenza del Consiglio non sembra intenzionata a cedere:

Azioni del genere non intimidiranno le istituzioni. Tanto meno se l’obiettivo è quello di far allentare il regime detentivo più duro per i responsabili di atti terroristici.

Arriva la risposta del legale dell’anarchico, Flavio Rossi Albertini, che richiama il dibattito alla memoria il caso del sequestro Moro:

l’esecutivo sembra fermo al marzo del 1978. Qui non si discute se cedere alle pressioni ma se ricorrono le condizioni per mantenere il mio assistito al 41 bis.

Cospito ha superato i 100 giorni di sciopero della fame: ha perso 40 chili, e le sue condizioni di salute, come riporta il Garante nazionale per le persone private della libertà, Mauro Palma, sono sempre più preoccupanti.

Il medico che lo segue spiega:

ha valori di potassio molto bassi e ha perso un ulteriore chilo, ora pesa 73 kg. Abbiamo aumentato la terapia per evitare aritmia e fibrillazione cardiaca che potrebbero essergli fatali. Va trasferito in una struttura adeguata.

Caso Cospito, le sue condizioni sono sempre peggio, ma il governo non cede

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Intanto il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi fa sapere:

Lo Stato non si lascerà mai intimidire e condizionare da queste azioni del tutto inaccettabili, nella convinzione che nessuna rivendicazione o proposta possa essere presa in considerazione se viene portata avanti con questi metodi, ancor più se rivolti contro le forze dell’ordine.

Dichiarazioni supportate anche dal ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida:

Da parte del Governo c’è la massima fermezza a respingere ogni tentativo di intimidazione e violenza, e attenzione a non sottovalutare alcun episodio violento.

Il sottosegretario alla Giustizia, Andrea Delmastro, commenta sostenendo che gli attentati di questi giorni

sono la prova più evidente della necessità del mantenimento del 41 bis. Lo Stato non si minaccia ed in ogni caso lo Stato non arretra e non si piega.

Sostiene invece il legale Rossi Albertini:

non è una questione di muscoli ma di diritto, di interpretazione estensiva di una norma eccezionale. Il 41 bis dovrebbe essere applicato nei casi tassativi previsti dalla legge, è una norma di stretta interpretazione. Per Cospito è stato ampliato, dilatato il perimetro applicativo e dopo 102 giorni di sciopero della fame è ancora in attesa della decisione del Ministro.