Assegno Unico, obbligo aggiornamento ISEE: come e quando farlo

10/04/2023

Coloro che hanno già inoltrato tutti i documenti per procedere con l’erogazione dell’Assegno Unico entro il 28 febbraio scorso, sono in regola e non devono presentare ulteriore documentazione. Secondo quanto riporta una nota ufficiale diffusa dall’INPS, però, sarà necessario procedere con l’aggiornamento del proprio ISEE: vediamo insieme le modalità. 

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Novità importanti per quello che riguarda l’erogazione dell’Assegno Unico, che viene erogato ai genitori con figli a carico. La scadenza per inoltrare tutta la documentazione ed essere così beneficiari della misura era fissata al 28 febbraio 2023: coloro che hanno rispettato i termini, presentando i documenti richiesti, possono ritenersi in regola e non avranno bisogno di attestare ulteriormente il proprio reddito ISEE. 

Secondo quanto specificato da una nota diffusa dall’INPS, però, sarà obbligatoria per tutti la Dichiarazione sostitutiva unica (Dsu), che ha validità per un anno intero. Bisogna poi considerare che, alla luce dell’aumento dell’inflazione, si è deciso di aumentare la soglia ISEE che consente di avere l’Assegno Unico al minimo dell’importo ed è stata fissata a 43.240 euro (rispetto ai 40mila decisi in precedenza).

Assegno Unico: obbligo della Dsu

Si precisa, quindi, che anche se non è necessario presentare nuovamente l’ISEE, è invece obbligatorio presentare la Dsu (anche nel caso in cui tutta la documentazione sia già stata prodotta entro la data del 28 febbraio). A partire dal mese di marzo, infatti, il calcolo degli importi dell’Assegno Unico si baserà sui nuovi dati di reddito che sono stati comunicati e aggiornati.

In mancanza di ISEE aggiornato, allora si procederà con l’erogazione dell‘importo minimo in automatico, dando tempo ai beneficiari fino al 30 giugno 2023 per la presentazione dell’aggiornamento della propria situazione reddituale. Se si rientra in questi termini, successivamente ci sarà un conguaglio d’ufficio da parte dell’INPS, che andrà a coprire la differenza tra l’importo minimo erogato e quello che invece sarebbe spettato in base al proprio ISEE.