Alfredo Cospito resta al 41 bis, il centrodestra non indietreggia

31/01/2023

La tensione attorno al caso di Alfredo Cospito resta alta. Oggi l’uomo è stato trasferito nel carcere di Opera a Milano: in quello di Sassari rischiava la vita avendo perso oltre 40 kg persi per lo sciopero della fame, ma il governo non cede sul regime del 41 bis.

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Stamattina il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha motivato le ragioni del trasferimento di Alfredo Cospito al carcere milanese anche se l’uomo rimane al 41 bis:

La tutela della salute di ogni detenuto costituisce un’assoluta priorità.

Il consiglio dei ministri spiega che per la parte di propria competenza il ministro Nordio non ha intenzione di revocare il regime di cui all’articolo 41 bis. Giorgia Meloni ha aggiunto che la posizione del governo rimane la stessa e nonostante le attenzioni per la salute del detenuto non ha intenzione di cedere a livello legislativo:

Lo Stato non si fa intimidire da chi pensa di minacciare i suoi funzionari.

Sembra dunque non essere stata accolta l’istanza di rivedere la misura, avanzata dal legale di Cospito al Guardasigilli, e il prossimo 7 marzo ci sarà l’esame della Cassazione sul ricorso presentato dallo stesso avvocato.

Preoccupano le condizioni di salute di Alfredo Cospito, ma il governo non cede alle richieste

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Intanto gli attacchi degli anarchici non si fermano: nella notte a Milano due auto della polizia locale sono state incendiate con molotov, a Roma è successo invece a cinque auto della Tim.

Nel frattempo Cospito ha ribadito il suo rifiuto all’alimentazione forzata. Giorgia Meloni ha convocato a Palazzo Chigi i ministri interessati: oltre a Nordio, Matteo Piantedosi e Antonio Tajani. Tajani punta sull’innalzamento delle misure di tutela delle sedi diplomatiche dopo gli attacchi di Atene, Berlino e Barcellona.

Per il senatore del Pd, Carlo Cottarelli, sollevare Cospito dal 41 bis non significa

cedere di fronte al ricatto, cosa sempre sbagliata, ma riconoscere un errore.

Interviene anche la senatrice Ilaria Cucchi (Ivs) che condanna il 41 bis attribuito a Cospito poiché:

non è un boss mafioso e non ha ucciso nessuno. Costringerlo all’ergastolo ostativo del regime 41 bis è stata una palese forzatura ed un errore colossale.

Il Garante dei detenuti, Mauro Palma, si domanda se davvero in questo caso serva il 41 bis o non vi siano soluzioni alternative.