Riscaldamento, rincari alle stelle: prezzi in aumento del 175%

Tutti gli italiani, con l’arrivo dell’inverno, sono pronti ad affrontare i rincari che ci saranno per quello che riguarda il costo dell’energia e soprattutto del riscaldamento. Sul gas è già chiaro che ci saranno importanti aumenti, ma secondo quanto riportato dal Codacons, l’aumento è alle stelle anche per i prezzi di legna e pellet. 

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Quanto costerà riscaldare la propria casa o il proprio appartamento durante l’inverno che sta per arrivare? Gli italiani sono già preparati ad affrontare un aumento dei costi per quello che riguarda il consumo energetico e di conseguenza le spese per il riscaldamento. Anche le soluzioni alternative al gas, secondo un’indagine del Codacons, rischiano di portare ad un aumento di oltre il 100% delle spese sostenute negli anni passati.

Moltissime famiglie hanno scelto di ricorrere a soluzioni alternative al gas, ricorrendo al caminetto, a stufe a legna oppure a pellet: tutte strategie che puntano a ridurre al minimo il consumo di gas, visti i prezzi alle stelle. Peccato che ora stia arrivando l’allarme, sia per quello che riguarda il costo delle fonti alternative, sia per i rischi di inquinamento.

Riscaldamento: attenzione a costi e inquinamento

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Considerando il periodo di tempo che riguarda i primi cinque mesi dell’anno, in Italia si è registrato un aumento del 28% delle vendite di stufe (dati AIEL). Da ciò ne consegue che, durante l’inverno, ci sarà sicuramente maggiore richiesta per i combustili, che potranno essere pellet o legna: proprio come per il gas, anche in questi casi ci sono stati aumenti vertiginosi.

Per quello che riguarda il pellet, secondo l’indagine effettuata dal Codacons, il prezzo è salito del 175% rispetto al 2021 (un sacchetto da 15 kg poteva essere acquistato a 4,35 euro lo scorso anno, mentre ora viaggia su cifre pari a 12 euro). Incremento importante anche sul prezzo della legna, che fa registrare un +43,7% (dai 167 euro a tonnellata del 2021 arriva a 240 euro nel 2022).

In generale, la legna rimane ancora il combustibile più economico, anche se bisogna tenere in considerazione anche il lato inquinamento. Ovviamente con l’incremento dell’utilizzo di stufe – a pellet o a legna – e dei camini, il rischio è quello di aumentare il livello di polveri sottili nell’aria, incidendo sia sui livelli di inquinamento sia sulla salute pubblica.