Naspi e lavoro: regole, limiti, compatibilità

È possibile lavorare pur ricevendo la Naspi? Secondo quanto prevede la legge, ci sono alcuni casi in cui anche i beneficiari di Naspi possono avere un contratto di lavoro. Per mantenere il sussidio, però, è necessario rispettare limiti e regole previsti. Vediamo insieme come funziona e quali sono i casi da tenere in considerazione.

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Coloro che percepiscono la Naspi – ovvero l’indennità di disoccupazione – possono avere contemporaneamente un contratto di lavoro? Questo è una delle domande che i beneficiari del sussidio si chiedono più spesso, anche per cercare di capire se, con l’arrivo di un nuovo contratto di lavoro, si perde in maniera automatica il diritto di ricevere l’indennità.

Ci sono alcuni casi in cui, pur essendo titolari di un contratto di lavoro, si rientra ancora nella categoria dei beneficiari di Naspi. Ovviamente molto dipende dalla tipologia di contratto che viene stipulato e anche dal lavoro che si svolge. Vediamo insieme le regole, i limiti e le modalità da rispettare per rientrare nelle casistiche previste dalla legge.

Naspi e lavoro: quando è possibile?

Il primo caso in cui il lavoro è compatibile con la Naspi riguarda un contratto di lavoro occasionale, e quindi per mansioni che sono sporadiche, il cui compenso complessivo non superi i 5mila euro all’anno, con il pagamento da effettuarsi mediante il Libretto famiglia.

Oltre alla tipologia di contratto, quindi, i beneficiari di Naspi devono stare attenti al limite del reddito entro cui devono rientrare. Sotto i 5mila euro, in ogni caso, il lavoro non solo è compatibile per i beneficiari, ma non c’è nemmeno l’obbligo di comunicazione a carico dei percettori di Naspi.

Cosa succede, invece, con un contratto di lavoro dipendente? In questo caso il limite di reddito da non superare per poter accedere anche alla Naspi è fissato a 8.145 euro. Non solo, il contratto dovrà essere a tempo determinato e avere una scadenza che non vada oltre i sei mesi. La Naspi sarà ridotta all’80%, ma il beneficiario ha l’obbligo di comunicare la sussistenza di un nuovo contratto di lavoro, altrimenti rischia di perdere del tutto il sussidio.