Bonus 200 euro autonomi senza partita IVA, tutti i requisiti per richiederlo

C’è una novità importante sul fronte bonus: anche i lavoratori autonomi ed i professionisti senza partita IVA potranno richiedere e usufruire del bonus una tantum di 200 euro. La novità nel decreto interministeriale del 7 dicembre 2022 prevede infatti nuove regole.

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Con una nota del 10 gennaio 2023 del ministero del Lavoro e delle politiche sociali, la Corte dei Conti ha registrato in modo ufficiale il decreto interministeriale firmato il 7 dicembre 2022 dalla ministra Marina Calderone e da Giancarlo Giorgetti, ministro dell’Economia e delle finanze.

Arriva tuttavia una modifica a quel decreto ministeriale del 19 agosto 2022 che indicava che tale bonus spettasse esclusivamente ai lavoratori autonomi ed i professionisti in possesso di partita IVA. La novità prevista dal nuovo decreto ministeriale consiste nell’ampliamento della platea dei beneficiari, che ora permette di beneficiare dei 200 euro anche a chi non ha partita Iva.

Il bonus in questione è nato a seguito dell’aumento dei prezzi dell’energia e ai rincari dovuti alla guerra in Ucraina e inizialmente prendeva per ottenerlo un reddito Isee riferito al 2021 inferiore a 35.000 euro. Successivamente il decreto Aiuti ter (dl 144/2022, convertito nella Legge n. 175/2022) ha aggiunto anche un bonus di 150 euro, sempre per i lavoratori autonomi e i titolari di pensioni, ma con redditi inferiori ai 20.000 euro.

Bonus 200 e 150 euro: a chi spetta con le attuali modifiche

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Con il nuovo provvedimento la platea dei beneficiari aumenta di 30.000 autonomi e dei 50.000 professionisti italiani senza partita IVA che ora possono fare richiesta dei 200 euro. Ai sensi dell’articolo 2 del DM del 19 agosto 2022 possono richiedere i 200 euro di bonus i lavoratori autonomi anche senza partita Iva con i seguenti requisiti:

-essere lavoratori autonomi o professionisti iscritti all’INPS o ad altri enti di previdenza privata;
-avere un reddito complessivo fino a 35.000 euro nel 2021;
-essere iscritti alle gestioni previdenziali di riferimento alla data del 18 maggio 2022;
-avere effettuato sempre entro il 18 maggio, per il periodo di competenza dal 1° gennaio 2020 e con scadenze di versamento entro il 18 maggio 2022, almeno un versamento contributivo, totale o parziale, alla gestione di iscrizione per la quale è richiesta l’indennità;
-non essere titolare di trattamenti pensionistici diretti alla data del 18 maggio 2022;
-non aver percepito altre indennità contro il caro prezzi.